Tanto tuonò che piovve?

Le teorie del complotto e il nuovo disco dei Radiohead

Recensione
pop
Verrebbe proprio da dire “tanto tuonò che piovve”. Da mesi oramai si parla del nuovo disco dei Radiohead, cercando di interpretare ogni minima attività dei membri della band come se si trattasse di fondi caffè, o linee della vita sulla mano. "Casuali" fughe di notizie, tweet misteriosi, la fondazione di una società (che nella storia passata ha sempre anticipato all’uscita di un nuovo lavoro), un tour annunciato (e i Radiohead non vanno in tour senza nuovo materiale)... Poi, in un crescendo degli ultimi giorni, la cancellazione dei canali ufficiali Facebook e Twitter e la sparizione del sito ufficiale (al suo posto una pagina bianca).

Qualche giorno fa, l’invio di un misterioso volantino ad alcuni fan (con l’inquietante scritta “Sing The Song Of Sixpence That Goes: Burn The Witch We Know Where You Live”). I radio(head)ologi prefiguravano scenari inediti, preannunciati dal Messia Thom Yorke con alcune dure prese di posizione contro i colossi di internet, YouTube, Spotify (ad esempio qui), e che parevano coerenti con la costante sperimentazione di nuove modalità di distribuzione da parte della band e del suo frontman negli ultimi anni. Un gesto politico, una rottura radicale di quanto è stato prima: come nel 2007, quando In Rainbows fu dapprincipio venduto con prezzo up to you dal sito della band, o come quando Yorke distribuì il suo Tomorrow's Modern Boxes via BitTorrent. Insomma, quel sito bianco sembrava un grido di denuncia contro l’industria di internet e la discografia.

Oddio! Che cosa succederà! Niente sarà più come prima!!!

Quando si è capito che il “Burn the Witch” del volantino era il titolo del nuovo singolo, un po’ di delusione c’è stata. Il sito si è prontamente ripopolato (“avevano solo dimenticato la password di Aruba”, ha scritto qualcuno in rete), con tanto di link per l’acquisto e l’ascolto (compreso quello dell’odiato Spotify), e uno splendido video di animazione. Che fosse – non sia mai! – solo un’operazione di marketing?



Mentre scrivo queste righe, un nuovo video teaser è apparso sull’account Instagram della band. Vi si vede Thom Yorke che cammina in un palazzo abbandonato con aria da Confused Travolta, con delay e suoni di campane… Che cosa succederà questa volta?

Alcune ipotesi:
1) La band di Oxford sferra un duro colpo all’industria della musica dichiarando che il proprio disco sarà distribuito unicamente in flexi-disc allegato a qualche oscuro settimanale radicale britannico.

2) La band di Oxford annuncerà che tutti gli mp3 propri brani si autocancellerano 33 giorni dopo il download, dunque goderseli finché si è in tempo

3) Thom Yorke protesterà con un dj-set a oltranza ore di fronte alla sede di Spotify.

4) Si scoprirà che "Burn the Witch" ascoltata al contrario e rallentata è uno spot elettorale per Bernie Sanders.

5) Uscirà un nuovo disco dei Radiohead.

PS: per quello che si è sentito da “Burn the Witch”, potrebbe pure essere un gran bel disco.

AGGIORNAMENTO: poco dopo l'uscita di questo pezzo, si è in effetti verificata l'ipotesi 5: il disco uscirà l'8 maggio per XL Recordings, e il video di Yorke nel palazzo era, in effetti, il secondo singolo.

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