Nasce in tripudio l'Orchestra Mozart di Abbado

L'esordio dell'orchestra nata nel progetto European Mozart Ways

Recensione
classica
Teatro Manzoni Bologna
Beethoven - Mozart
04 Novembre 2004
Alla fine pensi che "non si può non dirsi abbadiani itineranti", e non tanto per invidia degli appassionati del curioso club di base milanese che, sempre, inondano Claudio Abbado e orchestra di petali e fiori al termine dei concerti, ma perché, via, solo la malafede potrebbe impedire di riconoscere quell'inconfondibile a per nulla tronfia aura di evento, cristallina, purissima, che le imprese abbadiane, specie se nuove, portano con sé. Questa volta era l'esordio dell'Orchestra Mozart. Cioè l'orchestra a organico classico viennese nata in seno all'Accademia Filarmonica di Bologna per compiere un cammino triennale (poi si vedrà) nell'ambito delle European Mozart Ways, di qui al 2006. Primi leggii di gran lusso, occupati da italiani ed europei presi in prestito da grandi orchestre, dal Trio di Parma e dal Nuovo Quartetto Italiano: sono i "vecchi" dell'orchestra, che per metà non supera i venticinque anni e ha in organico tre minorenni. Sono lì per fungere da colonne, per "formare" i ragazzi selezionati in audizioni e per un paio di settimane tenuti a Bologna in regime ferreo giungendo al teatro Manzoni per un esordio stupefacente: da non credere che questo assemblaggio di pur illustrissime personalità e di ragazzi eletti potesse, subito, avere la personalità di un'orchestra "vera". Qualità di suono étonnante: per lo spessore soprattutto, perché questa non è un'"orchestra mozartiana" nel senso del sommesso ronzio di zanzare, ma è quasi una splendida macchina da guerra. Abbado fa un Mozart travolgente, narrativo, di gesto musicale ampio, generosissimo, e l'Orchestra Mozart traduce. In programma l'Ouverture Egmont di Beethoven (tanto per mettere subito al bando le timidezze interpretative) e poi la Sinfonia concertante KV 364 con Giuliano Carmignola e Danusha Waskiewicz violino e viola di gran tono, il Concerto KV 466 con uno stupefacente pianista trentaduenne (ma pare men che ventenne), Till Fellner, che a Vienna non è nato solo per anagrafe e infine una "Haffner" di eleganza suprema. Anzi, infine, una coda di ben sei bis che a rotazione hanno messo in vetrina diversi solisti. Chi c'era, ricorderà a lungo.

Interpreti: Giuliano Carmignola, Danusha Waskiewicz, Till Fellner

Orchestra: Orchestra Mozart

Direttore: Claudio Abbado

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