Musica nuova al Festival di Cork

Pagine trascurate, nuova musica e classici del repertorio cameristico eseguiti ad altissimo livello fanno del West Cork Chamber Music Festival una data importante nel calendario dell'estate musicale europea.

Recensione
West Cork Chamber Music Festival West Cork
04 Luglio 2007
Nella cornice idilliaca di una delle zone più belle dell'Irlanda meridionale, favorita da artisti, poeti e musicisti, anche quest'anno Bantry House ha aperto le sue porte all'undicesima edizione del West Cork Chamber Music Festival. Nato dalla passione per la musica da camera che accomuna Egerton Shelswell-White, il proprietario della villa, e Francis Humphries, il direttore del Festival, con la collaborazione artistica del RTE Vanbrugh Quartet, l'evento si è sviluppato in una vera e propria kermesse cameristica internazionale con oltre 30 concerti in otto giorni. Originale è la struttura dei concerti, in cui diversi gruppi si dividono il palcoscenico, formando nuovi organici per presentare pagine a volte trascurate del repertorio. Il concerto di apertura in questo senso è stata una vera dichiarazione d'intenti: alla virtuosistica esecuzione di Liza Ferschtman della terza Sonata per violino solo di Bach sono seguiti il Quartetto n.1 di John Corigliano, eseguito dal Vanbrugh Quartet, e le 'Metamorfosi notturne' di Ligeti, nell'interpretazione del Cuarteto Casals. Questo giovane ensemble di Barcellona ha giustificato la crescente fama in uno dei concerti successivi, con una lettura intensamente poetica e colorata da estremi dinamici de 'La morte e la fanciulla' di Schubert, mentre Elisabeth Leonskaja, una delle molte presenze russe in questa edizione, ha brillato in una luminosa esecuzione del Trio per pianoforte op.70 n.2 di Beethoven con Liza Ferschtman e Peter Bruns. Il festival è anche dedicato all'arricchimento del repertorio, ed il Vanbrugh Quartet ha eseguito in prima mondiale il Preludio e toccata di John Kinsella, un lavoro la cui ispirazione all'accordo del Tristano ne tradisce la concezione romantica, ma arricchito dal riferimento a linguaggi contemporanei.