Mefistofele a Las Vegas

Una lettura moderna di un diavolo accattivante e grottesco quella del Mefistofele di Arrigo Boito che ha inaugurato ieri la stagione 2008 del Teatro Massimo di Palermo, firmata dal regista Giancarlo Del Monaco.
Protagonista un impeccabile Ferruccio Furlanetto che si muove tra una discoteca anni Ottanta e una Las Vegas tutta edifici e insegne greche.

Recensione
classica
Teatro Massimo Palermo
Arrigo Boito
23 Gennaio 2008
Decisamente attualizzato, ora calato in una discoteca anni Ottanta ora in una Las Vegas tutta edifici e insegne greche, il "Mefistofele" di Arrigo Boito che ha aperto la stagione 2008 del Teatro Massimo ha riservato molte sorprese e fatto storcere il naso ai puristi. Il dramma ispirato al "Faust" di Goethe su libretto e musica di Boito viene proposto in un nuovo allestimento del teatro palermitano in cui le scene di Carlo Centolavigna e i costumi di Maria Filippi si accompagnano alla regia di Giancarlo Del Monaco. Sul filo del dibattito Bene e Male, si spiega l'intera opera, snodandosi su una musica di eco wagneriana cui Stefano Ranzani ha tenuto abilmente testa. Maestoso e grottesco, Ferruccio Furlanetto ne è stato indiscusso protagonista, vocale e scenico. Come un gigante espressionista, si staglia contro un telescopico tunnel violetto, il cielo; frate grigio, si posa stridente sulla giostra che apre la festa pasquale del primo atto, scena forse tra le meno interessanti ma applaudita dal pubblico ad alzar di sipario. Sapiente anche Giuseppe Filianoti, di chiara linea vocale, e interessante il duetto con la Theodossiu alla fine del quarto atto. Meno vigorosi e puntuali i cori. Scene e costumi provocatori si alternano a quadri più essenziali come nel caso della morte di Margherita su una croce di ferro. Accattivante il primo sabba, con un diavolo drag queen, maestosamente abbigliato e seduto su un gigantesco trono stroboscopico, attorniato da streghe dall'ostentata sessualità che cozza però a tratti con una ridicola gestualità. Nel secondo sabba, tutt'altro che classico, si piomba in una sfrenata Las Vegas ed Elena esce da una conchiglia rosa. Elemento di novità, la regia racconta un diavolo da cronaca nera che cela (poi neanche tanto) una società malata ma redente.

Interpreti: Mefistofele: Ferruccio Furlanetto; Faust : Giuseppe Filianoti; Margherita: Dimitra Theodossiou ; Marta: Sonia Zaramella; Wagner/Nereo: Mimmo Ghegghi; Pantalis: Monica Minarelli

Regia: Giancarlo Del Monaco

Scene: Carlo Centolavigna; Luci Wolfgang von Zoubek

Costumi: Maria Filippi

Corpo di Ballo: Corpo di Ballo del Teatro Massimo

Coreografo: Cesc Gelabert

Orchestra: Orchestra del Teatro Massimo

Direttore: Stefano Ranzani

Coro: Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo

Maestro Coro: Miguel Fabían Martínez; Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo

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