Incontrarsi a Cagliari

Jazz in Sardegna 2009: un weekend intenso all’insegna di quantità e varietà. Difficile districarsi tra le oltre 40 formazioni che si sono avvicendate tra i padiglioni della Fiera. Dopo il premio alla carriera a Enrico Rava, a mettersi in evidenza sono stati i Sousaphonix di Mauro Ottolini che, affiancati da Don Moye, Joseph Bowie e Rava, hanno saputo render omaggio al compianto Lester, rievocandone lo spirito con energia e goliardia. Di segno opposto - e un po’ fuori tema - “About A Silent Way” di Martux/Bosso/Bearzatti/Aarset/Vigorito: troppo attenti, in questo omaggio a Miles, a estetica e volume sonoro a scapito delle idee, al limite del banale. Diverse le proposte internazionali, dal solido ed efficace quartetto di Marylin Mazur, passando per il virtuoso Renaud Garcia Fons, ai muscoli di Marcus Miller, fino ad arrivare al fin troppo cerebrale Ensemble di Trigve Seim: difficile cogliere essenza e intensità di un lavoro così sussurrato ed intellettuale in un contesto di tale abbondanza e fragore. Tante cose, forse troppe, per poter prestare sufficiente attenzione a ciascuna di esse, ma tutte mediamente di buona qualità. Parecchia Sardegna e tanta world music – Mari Boine, Antonio Placer, Yamandu Costa, Tangeri Orchestra – che sembrano allontanare un po’ dal jazz il baricentro della manifestazione. Ad affiancare il festival una sezione espositiva che rappresenta un evento unico in Italia e che è giunta quest’anno alla sua V edizione: showcase e luogo d’incontro per musicisti e organizzatori, con espositori italiani a rappresentare etichette discografiche, organi di stampa, strumenti musicali, associazioni ed enogastronomia. In generale buon successo della manifestazione, anche grazie a un pubblico eccezionalmente giovane accorso in gran numero.