Dedica a New York

Al festival di Pordenone un omaggio a Paul Auster con Uri Caine e Don Byron

Uri Caine e Don Byron (Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency)
Uri Caine e Don Byron (Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency)
Recensione
jazz
Dedica Festival Pordenone
04 Aprile 2009
Un concerto intitolato “New York Stories” dove figuravano il clarinettista Don Byron e il trio del pianista Uri Caine, con Kenny Davis al contrabbasso e Ben Perowsky alla batteria ha chiuso il festival “Dedica” di Pordenone, incentrato sull’opera dello scrittore Paul Auster. Le storie di New York raccontate dai quattro hanno vibrato di grande jazz, con una scelta tanto semplice del repertorio quanto azzeccata. I quattro hanno privilegiato per lo più standard, di quelli tra i più celebrati, come "What Is This Thing Called Love", "Body And Soul", per lasciarsi andare come moderni cantastorie metropolitani, innestando nei brani della tradizione i ritmi nervosi della New York d’oggi, la stessa che Auster evoca e descrive nei suoi libri. Il concerto si è aperto con un duetto tra Don Byron e Uri Caine, che in un procedere ravvicinato a contatto con la melodia ha quasi evocato i modi del duo di Steve Lacy e Mal Waldron, per proseguire con il trio di Caine e infine il quartetto al completo, per un totale di quasi due ore filate di musica. La vitalità della sezione ritmica, lo swing di Davis e la fantasia di Perowsky hanno fornito uno stimolo costante a Caine e Byron, generosi e sinceri nel ricreare un jazz così legato ai suoni e al clima di New York. Inoltre la presenza di Byron ha offerto un ulteriore trait d’union con l’opera di Auster, visto che il clarinettista, ed ora anche solista di sax tenore, aveva già collaborato direttamente con Auster, quando lo scrittore lo volle tra gli attori per il suo debutto alla regia cinematografica con “Lulu On The Bridge”.

Interpreti: Don Byron: clarinetto, sax tenore; Uri Caine: pianoforte; Kenny Davis: contrabbasso; Ben Perowsky batteria.

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