Alla riscoperta de "I Medici"

Il Festival Puccini apre il palcoscenico a nuovi orizzonti su repertori non espressamente appartenenti al celebre compositore lucchese, celebrando i centocinquant'anni dalla nascita di Leoncavallo con un allestimento in forma semiscenica di un'opera dimenticata che, pur non trattandosi di un capolavoro, riesce a conquistare il pubblico torrelaghese soprattutto per la qualità degli interpreti. Applausi a scena aperta per Ko Seng-Hyoun.

Recensione
Festival Pucciniano Torre del Lago
Ruggero Leoncavallo
07 Luglio 2007
Per questo lavoro misconosciuto di Leoncavallo si selezionano interpreti di tutto rispetto, ai quali si deve la buona riuscita della serata. E ciò nonostante l'opera non sia da annoverarsi tra le creazioni incomprese ed ingiustamente dimenticate di Leoncavallo: la staticità dell'azione (una pièce storica evocante la congiura dei Pazzi a Firenze con intrecci sentimental-amorosi) crea non pochi cedimenti drammaturgici, non sempre pienamente riscattati dall'inventiva melodica ed armonica. L'autore si concentra su una ricerca stilistica che lo affranchi dal facile melodismo e dalle consuete concatenazioni armoniche, riuscendoci però solo in parte. Notevole è l'influenza wagneriana, specialmente nel trattamento delle sezioni orchestrali, nel coro e nelle linee vocali (piuttosto impervie). L'opera, più di un prodotto finito, assomiglia maggiormente ad un banco di prova sul quale sperimentare le molteplici idee qualitative presenti sia in orchestra sia nel canto, coniate però senza elaborazione ulteriore e senza caratteristica di leitmotive. Anche la timbrica orchestrale non riassume una sintesi stilistica univocamente individuabile. L'opera si apprezza solo con interpreti di buon livello, come nel nostro caso, anche se la scelta della forma semiscenica non permette comunque una valutazione complessiva. Ben curati i costumi dei personaggi curati dalla Sartoria Teatrale fiorentina ed impreziositi dagli Swarovski. L'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino non sempre brilla negli assiemi e nelle intonazioni (ottoni) contrariamente alle proprie consuete caratteristiche qualitative; buona la prestazione del Coro. Tutti equamente e pienamente all'altezza della situazione gli interpreti vocali: impegno e risultato premiati dagli unanimi consensi della platea.

Note: Prima esecuzione italiana in tempi moderni: 7 luglio, Gran Teatro all'aperto di Torre del Lago Puccini. I gioielli di scena sono dell'Archivio Storico SWAROVSKI. Adriana Damato sostituisce Daniela Dessì

Interpreti: Simonetta Cattanei: Daniela Dessì Fioretta: Renata Lamanda Giuliano De'Medici: Badri Maisuradze Lorenzo De'Medici: Ko Seng-Hyoun Giambattista da Montesecco: Eric Owens Francesco Pazzi: Vitalij Kowaljow Bernardo Bandini: Carlo Bosi Arcivescovo Salviati: Arutjun Kotchinian Poliziano: Fabio Maria Capitanucci

Orchestra: Orchestra del Teatro Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Alberto Veronesi

Coro: Coro del Teatro Maggio Musicale Fiorentino