I Calibro 35 dai poliziotteschi all'attualità

Momentum è il nuovo disco dei Calibro 35, ormai sempre più supergruppo da esportazione, tra vintage e futuro

Calibro 35 - momentum - nuovo album
Calibro 35
Disco
pop
Calibro 35
Momentum
Record Kicks
2020

Caso vuole che i Calibro 35 abbiano registrato il disco nuovo, settimo della serie e quarto consecutivo marchiato dall’indipendente milanese Record Kicks, nel medesimo studio dove realizzarono quello di debutto nel 2008, quando ancora l’attività era poco più di un passatempo per artisti già impegnati su altri fronti.

Durante questa dozzina di anni la storia dei Calibro 35 si è consolidata, tramutando l’impresa in occupazione professionale stabile e fruttifera, tanto da renderla una delle mercanzie musicali nostrane più agevolmente esportabili oltre confine: prova ne siano i campionamenti di materiali loro da parte di Dr. Dre e Jay-Z, pesi massimi dell’hip hop. A tale proposito, non è sorprendente che la band si sia rivolta proprio a quell’ambito per reclutare gli ospiti chiamati a incarnare l’appariscente novità ostentata in Momentum: l’utilizzo di voci, inedito o quasi per chi finora aveva consacrato sé stesso alla musica strumentale (in verità, a fare eccezione c’era un paio di precedenti immortalati su singolo: “L’appuntamento” e “Tutta donna”, cover di originali mutuati dai repertori di Ornella Vanoni e Lola Falana affidate rispettivamente al cantato di Roberto Dell’Era e Georgeanne Kalweit). Simboleggia dunque in maniera eloquente la metamorfosi in corso la presenza della vocalist londinese MEI in “Black Moon” e di Illa J, rapper negli Slum Village del fratello maggiore J Dilla, compianto protagonista della scena statunitense, in “Stan Lee”: brano dedicato all’ideatore di Marvel Comics che ha fatto da battistrada all’album.

Entrambi gli episodi scorrono con disinvoltura in un alveo stilistico situato alla confluenza tra jazz e funk: canoni sui quali il supergruppo – Luca Cavina (basso), Enrico Gabrielli (fiati e tastiere), Massimo Martellotta (chitarra e tastiere) e Fabio Rondanini (batteria), prodotti e coordinati da Tommaso Colliva, iniziatore del progetto – agisce sfoderando sopraffina perizia tecnica, in sintonia con i codici correnti della black music.

Calibro 35, cowboy nello spazio

Ecco la notizia principale, allora: i Calibro 35 hanno deciso di misurarsi con l’attualità, dopo essersi applicato da esordienti al giacimento vintage costituto dalle colonne sonore dei B-movie italiani di mezzo secolo fa. Tuttora l’eco di quei trascorsi è intelligibile, ad esempio nell’atmosfera evocata in “Tom Down” o nel portamento solenne di “Glory-Fake-Nation”, ma si tratta di un elemento complementare a un disegno più vasto e ambizioso, anticipato in forme diverse negli antecedenti S.P.A.C.E. (dall’impronta “sci-fi”, qui ripresa nel sintetico e spastico dub di “Automata”) e Decade (le cui opulente orchestrazioni di scuola “prog” riaffiorano questa volta nella magistrale esecuzione di “Fail It Till You Make It”).

Volendo motivare il definitivo distanziamento dall’epopea dei “poliziotteschi” e il conseguente riallineamento sul registro della contemporaneità, i Calibro 35 hanno tirato in ballo addirittura una celebre citazione da L’uomo in rivolta di Albert Camus: «La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente». E il passato è passato.

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