Paisiello riscritto da De Simone

Il "Socrate immaginario" di De Simone-Paisiello non è certo una proposta dalle valenze "filologiche": l'opera è incorniciata da un testo concepito ex-novo dallo stesso De Simone, che spiega al pubblico i retroscena di ciò che si vede e si ascolta, e mira ad attualizzare la parodia congegnata da Lorenzi e Galiani.

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
Giovanni Paisiello. Revisione critica di Roberto De Simone
23 Settembre 2005
"Commedia per musica" graffiante e provocatoria - il cui testo è probabilmente frutto della collaborazione tra un esperto librettista come Giovan Battista Lorenzi e un arguto intellettuale come Ferdinando Galiani - "Socrate immaginario" torna sulle scene del San Carlo dopo oltre quarant'anni grazie a Roberto De Simone autore, come leggiamo nella locandina, della revisione musicale e della "riscrittura drammaturgica" dell'opera. Come si può facilmente immaginare la messa in scena è tutt'altro che una proposta "filologica"; l'opera in sostanza viene incorniciata, con un classico effetto di "teatro al quadrato", da un testo concepito ex-novo dallo stesso De Simone, che ha da un lato il ruolo di spiegare al pubblico i retroscena di ciò che si vede e si ascolta, e dall'altro mira ad attualizzare la parodia dell'accademismo napoletano tardosettecentesco congegnata da Lorenzi e Galiani, ampliando la portata dei riferimenti originari, con citazioni quasi di segno post-moderno. Ecco dunque gran parte dei recitativi tagliati e sostituiti con scene recitate nelle quali i personaggi cui il "Socrate" probabilmente alludeva, commentano l'azione in musica: lo stesso Galiani, impersonato da un esordiente Antonio Lubrano, Saverio Mattei e sua moglie Giulia Capece Piscicelli, Eleonora Pimentel, e persino il giovane Mozart. Più che una revisione è insomma una vera e propria ri-creazione che si indirizza ad un pubblico più ampio di quello cui sono di solito destinate simili riprese settecentesche. E pazienza se per gli spettatori più esigenti molti dei dialoghi inseriti nel primo atto possono apparire alquanto didascalici, e certe trovate sembrano lambire luoghi arcinoti della comicità napoletana: lo spettacolo raggiunge una sua godibile misura grazie alle scene eleganti e funzionali di Nicola Rubertelli, ai bei costumi di Zaira De Vincentis, alla recitazione efficace di Antonella Morea e Franco Iavarone. Sul fronte musicale le cose funzionano a dovere grazie alla direzione briosa di Antonino Fogliani, e ad un cast vocale di buon livello, in cui si impone la prova superlativa di Simon Orfila nei panni del protagonita.

Note: Nuova produzione

Interpreti: Donna Rosa, Gloria Scalchi; Lauretta, Maria Ercolano; Cilla, Elizabeth Norberg-Schulz Calandrino, Luciano Di Pasquale; Don Tammaro Promontorio, Simon Orfila; Emilia, Cinzia Forte; Ippolito, Juan José Lopera; Mastro Antonio, Filippo Morace; Don Ferdinando Galiani, Antonio Lubrano; Don Saverio Mattei, Franco Iavarone; Donna Giulia Capece Piscicelli, Antonella Morea; Mozart fanciullo, Biagio Abenante; Eleonora Pimentel, Renata Fusco; Peppe, Paolo Romano

Regia: Roberto De Simone

Scene: Nicola Rubertelli

Costumi: Zaira De vincentiis

Corpo di Ballo: Corpo di Ballo e Allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo

Orchestra: Orchestra del Teatro di San Carlo

Direttore: Antonino Fogliani

Coro: Coro del Teatro di San Carlo

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