Un violoncello di ghiaccio

Il violoncellista siciliano Giovanni Sollima ha suonato sabato 3 marzo, durante una tormenta di neve, le sculture di ghiaccio dell'artista statunitense Tim Linhart, strumenti ad arco rifiniti di sottili strati di ghiaccio.

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Il violoncellista siciliano Giovanni Sollima ha suonato sabato 3 marzo, durante una tormenta di neve, le sculture di ghiaccio dell'artista statunitense Tim Linhart, strumenti ad arco rifiniti di sottili strati di ghiaccio (in due performances alle 10,30 e alle 17,30 al tramonto). Le esibizioni sono avvenute sul ghiacciaio della Val Senales in Trentino-Alto Adige a quota 3200 metri nell'ambito del Festival "Ice Music". Assieme a lui, per l'occasione, la violoncellista croata Monika Leskovar, solista di fama internazionale, per la quale il liutaio-alchimista Tim Linhart proprio in questi giorni sta costruendo un secondo ice-cello. Hanno partecipato all'avventura anche Corrado Bungaro e Carlo La Manna, con altri strumenti di ghiaccio (ice-percussioni, iceophon, ice-violino). La durata della performance è stata di circa 40 minuti, con due tempi da 20 minuti ed un breve intervallo, necessario affinché la temperatura all'interno dell'igloo-teatro, non salisse troppo, rischiando di sciogliere gli strumenti. La rassegna Ice Music propone, fino al 18 marzo, musica classica, jazz e pop, suonata ad alta quota, su violini, violoncelli e altri strumenti di ghiaccio, in una sala da concerto - un doppio igloo di ghiaccio - per 100 spettatori e con una temperatura stabile che garantisce l'integrità agli strumenti. Per informazioni: info@ice-music.eu