La Scala progetta di riaprire a settembre

Il piano di Meyer per la riapertura del teatro: Messa da Requiem con Chailly, Mehta per Traviata, Barenboim al pianoforte

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I palchi della Scala
I palchi della Scala

L'ipotesi della riapertura della Scala a settembre, ripropone inevitabilmente il paragone con quella storica del maggio 1946 col concerto di Toscanini, di qui la retorica un po' fastidiosa che attribuisce a un virus il ruolo di nemico con tutto un lessico da campagna militare. Dimenticando che all'epoca ci furono anche grandi dimostrazioni di quanti avevano perso la casa sotto i bombardamenti e non vedevano di buon occhio quella "rinascita" della città. Ma tant'è. Il neo sovrintendente Dominique Meyer, che per sua sfortuna si è trovato alle prese con una situazione inedita per tutti, ha annunciato per l'autunno tre titoli dello storico repertorio scaligero, Aida diretta da Chailly, Traviata con Mehta sul podio, La bohème (direttore da definire), naturalmente con tutte le precauzioni per distanziare gli spettatori. Sono previsti due concerti diretti da Chailly, il Requiem verdiano in memoria dei defunti per l'epidemia e la Nona di Beethoven dedicata al personale medico impegnato giorno e notte in questi drammatici mesi. Inoltre verrà data l'ospitalità prevista alla Staatskapelle Dresnen diretta da Thielemann, più due concerti di pianisti d'eccezione, Maurizio Pollini e Daniel Barenboim. Probabile anche la partecipazione di Anne-Sophie Mutter per un concerto sinfonico diretto da Chailly.

Tutta l'operazione naturalmente graverà parecchio sul bilancio del teatro, che già pare abbia perso più di nove milioni di biglietteria, perché la Scala s'impegnerà a versare il 40% degli stipendi, che sono già coperti per una identica percentuale dal Fis (il fondo integrativo per i lavoratori dello spettacolo). In cambio la trattativa per il nuovo contratto di lavoro slitterà di due anni.

Oltre a questo auspicabile, ma non facile, programma di rinascita, ai primi di giugno verrà fatta la tradizionale conferenza stampa della prossima stagione 2020-21, non nel foyer dei palchi, ma in sala. C'è comunque da chiedersi che fine faranno i titoli tolti dal cartellone di quest'anno, come Il Turco in Italia, che ha vissuto una sola sera, Salome della quale Chailly aveva già iniziato le prove e Madina, il balletto-melologo di Fabio Vacchi, anche questo abbandonato in prova

Non è invece un desiderio, ma realtà pur virtuale, il sito della Scala dedicato alla proprietà dei palchi, consultabile su <storiadeipalchi.teatroallascala.org>, realizzata grazie al coordinamento di Franco Pulcini col Conservatorio Giuseppe Verdi e la Biblioteca Braidense. C'è una comoda mappa digitale che con un piccolo tocco è capace di aprire un mondo poco conosciuto e suggerire tantissimi collegamenti con la Storia della città e della nazione.