Il trombonista Jay Jay Johnson si toglie la vita

James Louis Johnson in arte Jay Jay si è tolto la vita il 4 febbraio scorso nella sua casa di Indianapolis dove era nato il 22 gennaio 1924.

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Non se ne conoscono i motivi, probabilmente una forte depressione in seguito ad un aggravarsi di un cancro alla prostata ma le circostanza è certa, James Louis Johnson in arte Jay Jay si è tolto la vita il 4 febbraio scorso nella sua casa di Indianapolis dove era nato il 22 gennaio 1924. Unanimemente riconosciuto come il più grande trombonista dell'intera storia del jazz, vantava una carriera artistica lunga oltre mezzo secolo, avendo esordito con la band di Clarence Love nel 1941 prima di registrare il suo primo solo all'interno dell'orchestra di Benny Carter. Eccellente nel fraseggio, velocissimo nell'esecuzione e dall'intonazione impeccabile, rivoluzionò l'uso dello strumento allineandolo allo stesso piano della tromba e del sassofono, liberandolo dall'angusta espressività delle Brass Band di New Orleans. Durante gli anni Cinquanta prese anche parte al leggendario Volume 2, licenziato per la Blue Note da Sonny Rollins, in cui Horace Silver e Thelonius Monk si alternavano al pianoforte. Negli anni Sessanta dopo una fase interlocutoria, in cui alternò presenze con improvvisi ritiri e nel 1967 accettò di divenire compositore a stipendio fisso per un etichetta newyorkese sconcertato da quanto stava avvenendo nel jazz con gli sconvolgimenti del free. Grazie al coinvolgimento di Quincy Jones partecipa alla stesura di musiche per serial televisivi e cortometraggi famosi firmando le sigle di "Starsky & Hutch" e "Mike Hammer". Interrotta solo sporadicamente una lunga inattività concertistica, ritornò nella sua Indianapolis e sulle scene come sempre da protagonista, agli inizi degli anni Ottanta. Poco dopo la morte della moglie, nel 1993, Johnson tenne dei concerti di notevole spessore ad Umbria Jazz, dove probabilmente sarebbe ritornato quest'anno, nell'edizione dedicata a Miles Davis.