Il circo contemporaneo a Brescia

La Festa internazionale del Circo contemporaneo, sesta edizione, come sempre curata da Gigi Cristoforetti, si apre il 19 giugno a Brescia.

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"Sarà bello fin che vuole, ma sa cosa le dico? Quello non è circo". Così Moira Orfei, che abbiano incontrato di recente nel suo caravanserraglio fatto di tigri ed elefanti, domatori e cavallerizzi, ballerine russe (new entry) e trapezisti all'antica, col rullo di tamburi e il triplo salto mortale...Si riferisce naturalmente al Circo contemporaneo, la regina italiana della pista, e dal suo punto di vista non ha torto. Il circo d'antan vive di numeri classici, spesso anche assai bradi, e di animali esotici: il capostipite degli Orfei circensi, un prete che nel 1820 era andato in Bosnia per spargere il Verbo tra i gitani ed era stato rapidamente catechizzato da una bella mora (come Moira), gettando la tonaca per seguirla, per sbarcare il lunario si esibiva con la sua bella e con un orso ammaestrato. E da qui i primi tendoni, poi altri artisti, altri animali, sino ai mega show di oggi, un po' circo un po' music hall come l'ultima produzione degli Orfei, con l'aggiunta di ballerine slave a soddisfare un pubblico, viziato (o snaturato) dal varietà televisivo. Nulla a che spartire insomma con gli spettacoli della Festa internazionale del Circo contemporaneo, sesta edizione, come sempre è curata da Gigi Cristoforetti e si apre il 19 giugno a Brescia: qui l'abilità dell'acrobata, la giocoleria, l'esibizione anche ardita si sposano con riflessioni poetiche, agganci letterari, metafore esistenziali, in dimensione talora cameristica. E sempre più prepotentemente la coreografia è segno distintivo della performance. Così Rebecca Murgi lavora con il Collectif AOC, che aprirà il festival, al Parco Castelli, dove sorgono due chapiteaux, mentre i giocolieri Lebas e Mathis saranno in trio con la ballerina trapezista Céline Lapeyre. Gli artisti del Centre National des Arts du Cirque, guidati dai registi Larroche e Roisin con Kilo riflettono addirittura sulle Operette morali di Leopardi e sul saggio di Claudio Magris Utopia e disincanto. E' tutto da vedere Taoub, spettacolo che porta a Brescia la tradizione acrobatica del Maghreb algerino, mentre a Eric Lecomte è affidata la sezione più spericolata ed esaltante della festa: una "danse escalade" che si intitola 9.81 e si richiama a g = 9.81 m/s2, ove è rappresentata la costante g dell'attrazione terrestre scoperta da Newton. Uno spettacolo che illustra la lotta eterna dell'acrobata, del danzatore, dello scalatore contro la forza di gravità. (Vittoria Doglio)