XIX edizione del Premio Internazionale Rotary Club Parma "Giuseppe Verdi": proclamato il progetto prescelto

A Vincenzina Ottomano è stato assegnato il titolo d’accesso alle fasi di ricerca previste dal bando con il progetto intitolato: Nell’officina poietica di Verdi: studio sul processo compositivo di “Falstaff

Formazione
classica
XIX edizione del Premio Internazionale Rotary Club Parma "Giuseppe Verdi"
Vincenzina Ottomano

A Parma, presso la sede dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani, la giuria del Premio Internazionale Rotary Club Parma "Giuseppe Verdi", giunto alla sua XIX edizione, è stato assegnato il premio, ideato e finanziato dal Rotary Club, ha preso avvio nel 1983 grazie alla collaborazione con l’Istituto nazionale di studi verdiani. Obiettivo del Premio - conferito a cadenza biennale - è quello di fornire opportunità di studio a giovani ricercatori qualificati, per un progetto che si caratterizzi per il suo valore innovativo e che dia luogo a una realizzazione editoriale originale, negli ambiti ancora scarsamente o per nulla esplorati nel vasto territorio degli studi verdiani.

Grazie a questa formula il Premio ha riscosso fin dall'inizio grande successo, con partecipazioni da tutto il mondo che hanno dimostrato l'interesse costantemente diffuso per la ricerca verdiana. Dei lavori insigniti del Premio sono stati finora pubblicati quelli di Markus Engelhardt, Roger Parker, Marco Beghelli, Knud Arne Jürgensen, Roberta Montemorra Marvin, Susan Rutherford, Dino Rizzo, Olga Jesurum e Gloria Staffieri.

La giuria della XIX edizione del Premio, dopo avere constatato il notevole interesse e valore scientifico di vari progetti, ha assegnato alla candidata Vincenzina Ottomano il titolo d’accesso alle fasi di ricerca previste dal bando del diciannovesimo Premio Rotary, con il progetto intitolato: Nell’officina poietica di Verdi: studio sul processo compositivo di “Falstaff. Il progetto di ricerca prescelto ha come obiettivo fondamentale lo studio del processo compositivo e del rapporto tra poetica e attività creativa che hanno segnato la genesi dell’ultima opera verdiana.

Vincenzina Ottomano, nata a Policoro (Matera) nel 1980, è attualmente senior researcher presso l’Istituto di Musicologia dell’Università di Berna e collaboratrice scientifica del Centro Studi Luciano Berio di Firenze. Dal 2015 è anche redattore della rivista Verdiperspektiven.