Reate Festival, proclamati i vincitori del 3° Concorso Internazionale di Interpretazione di Musica Contemporanea

Altissimo il livello dei 152 musicisti partecipanti, molti gli ex-aequo, a dimostrazione della bravura dei concorrenti

Formazione
classica
3° Concorso Internazionale di Interpretazione di Musica Contemporanea
Vinicio Marchioni è interprete dell'opera in un atto di "Magic Circles, Storia di Martin W. che sapeva contare le stelle"

Proclamati i vincitori della Terza edizione del Concorso Internazionale di Interpretazione di Musica Contemporanea che si è svolto nell'ambito del 14° Reate Festival. Ben 152 i partecipanti da trentadue diversi paesi. Dopo il grande consenso riscosso nelle due edizioni precedenti il concorso ha avuto un ampliamento dell’offerta di concerti e di nuove categorie di strumenti ammessi, complessivamente sette.

I video pervenuti sono stati esaminati da Giovanni Sollima per gli archi, Alessandro Carbonare per i fiati, Andrea Lucchesini per il pianoforte, Monica Bacelli per il canto, Francesco Gesualdi, per la fisarmonica, Antonio Caggiano, per le percussioni, Simone Briatore, per la sezione musica da camera. Altissimo il livello dei partecipanti, come dichiarato dai componenti della commissione giudicatrice, che in diversi casi ha ritenuto di assegnare il premio ex-aequo, a dimostrazione della bravura dei concorrenti.

Per il canto sono state premiate ex-aequo Valeria Mastrosova - che dopo la formazione in Russia si è perfezionata a Firenze, specializzandosi, dopo il debutto in ruoli lirici, nel repertorio contemporaneo - e Giulia Zaniboni, artista multitasking come lei stessa si definisce, specializzata anche in discipline universitarie musicologiche, versatile nel repertorio, con esperienze in ensemble in alcuni ‘templi’ della contemporanea come Darmstadt e Graz. Entrambe hanno interpretato ruoli da protagoniste in produzioni di teatro musicale del nostro tempo.

Per gli archi ancora un ex-aequo alla violoncellista Mina Zakich - che dopo gli studi a Belgrado si è formata al Conservatorio Čajkovskij di Mosca e poi a Detmold in Germania con affermazioni in numerosi concorsi internazionali - e a Francesco Stefanelli, violoncellista di San Marino, titolato presso importanti accademie di livello superiore, già premiato in concorsi come Krzysztof Penderecki Cello Competition” di Cracovia, Rahn Music Prize di Zurigo e altri.
 
Per gli strumenti a fiato il premio è stato assegnato al clarinettista Takahiro Katayama che dopo la formazione in Giappone dal 2018 si è perfezionato nei Conservatori Superiori di Berlino e Parigi, frequentando masterclass con molti tra i più importanti clarinettisti della scena internazionale e suonando in festival internazionali.

Per il pianoforte è stato premiato Daniele Fasani, milanese, formazione in accademie superiori italiane (Bergamo, Fiesole, Pinerolo) con prestigiosi docenti e una particolare dedizione al repertorio contemporaneo, anche nell’ambito di ensemble specializzati.

Per la fisarmonica il vincitore è Alex Volponi, formatosi al “Casella” dell’Aquila, pluripremiato fin da bambino in concorsi nazionali e internazionali, dedito al repertorio del Novecento storico.

Per le percussioni premio ex-aequo ad Alessio Cavaliere - percorso accademico nel Conservatori di Frosinone e Roma, collaborazione con ensemble e orchestre sinfoniche - e Niccolò Fino, che dopo la formazione al Conservatorio di Bari, ha frequentato master per la musica contemporanea ed è attivo in questo repertorio in diversi ensemble con riconoscimenti internazionali.

Per la musica da camera, infine, premio ex-aequo al Dokwerk Saxophone Quartet - che riunisce quattro musicisti di diverse nazionalità studenti al Conservatorio di Amsterdam, attivi su diversi repertori e con lusinghiere affermazioni - e al duo chitarristico formato da Fabio Renda e Beniamino Trucco, formazione tra Torino, Lugano e Siena con importanti docenti di musica da camera, oltre che di chitarra, e attività in festival come MITO e la Chigiana.

Le date previste per l’esibizione dei vincitori sono il 15 e 22 novembre a Roma presso la Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana, il 16 e 23 novembre a Rieti presso l’Auditoriun di San Giorgio.

Il focus della programmazione dedicato alla Nuova Musica, una ‘missione’ che il Reate Festival ha fatto propria declinandola in varie forme, culminerà con una prima esecuzione assoluta il 20 novembre al Teatro Flavio Vespasiano. Per questa XIV edizione, ispirandosi ad una mostra molto significativa organizzata a Rieti dalla Fondazione Varrone e dedicata alla produzione figurativa di persone con disabilità psichiatrica, la sovrintendente Lucia Bonifaci e il direttore artistico Cesare Scarton hanno commissionato un’opera di teatro musicale dedicata al tema. È cosi nata Magic Circles, Storia di Martin W. che sapeva contare le stelle, opera in un atto su testo di Guido Barbieri e musiche originali di Fabrizio De Rossi Re. Il titolo è ‘rubato’ da una delle raccolte grafiche più originali e affascinanti di George Widener, pittore, grafico, disegnatore statunitense, colpito sin da bambino dalla Sindrome di Asperger, che soltanto verso i quarant’anni, dopo una vita trascorsa da homeless tra Europa e Stati Uniti, ha rivelato straordinarie capacità creative. 
L’opera non vuole però raccontare la storia di George ma attraverso le vesti di un personaggio immaginario cerca di sondare i misteriosi intrecci tra la psiche umana e la creatività. Martin W.  il “diverso” con cui si rapportano la collettività rappresentata dal coro e gli altri singoli personaggi, nei suoi anni della maturità verrà impersonato da un attore oggi di grande notorietà ed esperienza teatrale come Vinicio Marchioni, particolarmente sensibile al tema dell’inclusione. La regia è di Cesare Scarton, la parte visiva di Flaviano Pizzardi (motion graphics), Andrea Tocchio (impianto scenico e luci), Giuseppe Bellini (costumi), l’ensemble vocale è Evo Ensemble, la parte strumentale è affidata al Reate Festival Modern Ensemble diretto da Gabriele Bonolis.

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