L’ultimo Lully in onore del Gran Delfino di Francia

Con Acis et Galatée Les Talens Lyriques festeggiano i trenta anni di attività

Les Talens Lyriques
Les Talens Lyriques
Disco
classica
Les Talens Lyriques
Lully Acis et Galatée
Aparte
2022

Con Acis et Galatée Les Talens Lyriques festeggiano superbamente i trenta anni di attività che li hanno visti impegnati spesso nella esecuzione della musiche del compositore di origine fiorentina naturalizzato francese.

Questa pastorale eroica in un prologo e tre atti è l’ultima composizione scritta da Lully, e nonostante la dedica della partitura a Luigi XIV venne concepita per festeggiare il Gran Delfino di Francia invitato da Louis Joseph de Bourbon duca di Vendôme come ospite del Castello di Anet, dove venne rappresentata più volte dal 6 al 13 settembre 1686. Circa sei mesi dopo il compositore morirà dopo aver passato la sua vita a lodare e magnificare allegoricamente il Re Sole.

Nel Prologo del libretto di Jean Galbert de Campistron, il principe viene accolto simbolicamente dal personaggio mitologico di Diana, in riferimento sia al nome della dama per la quale Enrico II aveva fatto costruire il castello sia alla passione per la caccia dell’erede al trono, e poi di seguito lusingato dai piaceri elencati da Comus e L’Abbondanza con il beneplacito di Apollo.

Il resto riguarda la storia della ninfa Galatea, una delle Nereidi, amata dal pastore Aci e concupita dal ciclope Polifemo, storia alla quale il librettista ha aggiunto la trama amorosa secondaria quella dei due confidenti dei protagonisti, Scylla amata invano da Télème.

La pastorale venne scritta da Lully dopo aver terminato la stesura di Armide, l’ultima delle sue numerose tragédies lyriques, e per la qualità della sua musica appare un vero e proprio condensato della sua arte nel quale confluisce anche l’esperienza maturata attraverso la creazione di numerosi di ballets de cour, vista la quantità di danze presenti dall’inizio alla fine di questo lavoro. L’orchestra, con la consueta scrittura a cinque parti, è molto presente e contribuisce alla costruzione di un discorso musicale fluido e sempre interessante nel quale brillano splendidi duetti vocali spesso contrappuntati da interventi del coro in una alternanza di arie e recitativi frequentemente accompagnati.

Grazie alla familiarità con le opere di Lully di un cast vocale di primissimo ordine, già presente nelle precedenti incisioni discografiche dedicate al musicista elettivo del Re Sole, tutte le qualità musicali di questa pastorale eroica sono ben evidenziate ed esaltate grazie anche alla direzione e concertazione di Rousset che riesce a coglierne tutte le sfumature e i colori, dai più delicati ai più intensi.

Oltre alla specificità della scrittura orchestrale basata sulle cinque diverse taglie di archi che caratterizzano la musica barocca francese, va sottolineata anche la peculiarità della parte vocale di haute-contre che rende toccante e intensa la presenza del pastore amante della ninfa.

Nel terzo atto risaltano gli accenti drammatici del lungo monologo di Galatea riemersa dal mare che dopo la morte di Aci implora Nettuno e Teti di riportare in vita l’amato passando attraverso differenti stati d’animo, stemperati poi dalla lunga ed elegante passacaglia finale nella quale le Naiadi e il Coro si alternano nel celebrare Amore e le sue vittoriose leggi.

A fianco delle eccellenti voci dei solisti Cyril Auvity (Acis), Ambroisine Bré (Galatée), Edwin Crossley-Mercer (Polyphème), Deborah Cachet (Aminte), Bénédicte Tauran (Scylla), Robert Getchell (Télème), Enguerrand de Hys (Tircis) e Philippe Estèphe (Neptune), si distingue anche il Choeur de Chambre de Namur che ha contribuito a rendere particolarmente affascinante questa esecuzione.

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