Il Paradiso di Dante secondo Sciarrino

Musiche per il Paradiso di Dante di Salvatore Sciarrino in un disco dell’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius

Salvatore Sciarrino (foto Luca Carrà - RaiTrade)
Salvatore Sciarrino (foto Luca Carrà - RaiTrade)
Disco
classica
Salvatore Sciarrino - Orchestra di Padova e del Veneto, direttore Marco Angius
Musiche per il "Paradiso" di Dante
Kairos
2022

Dopo il debutto legato a un progetto drammaturgico commissionato nel 1993 e la più recente “mise en espace” curata dal collettivo Anagoor nello scorso settembre in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, Musiche per il Paradiso di Dante di Salvatore Sciarrino ritrova una dimensione puramente acustica – o astrattamente sonora, verrebbe da dire – grazie a questo disco con protagonista l’Orchestra di Padova e del Veneto (OPV) diretta da Marco Angius.

Se è vero che la registrazione, pubblicata qui per la prima volta in esclusiva dall’etichetta austriaca Kairos, è frutto proprio delle riprese realizzate lo scorso settembre 2021 a Padova nell’ambito della quinta edizione della rassegna di musica sacra OPV In Principio – che ha visto protagonisti solisti quali Andrea Biagini al flauto, Lorenzo Gentili-Tedeschi al violino e Garth Knox alla viola e viola d'amore – è altrettanto vero che questa incisione riconduce la musica di Sciarrino alla sua materia fondamentale, vale a dire al combinato disposto rappresentato dalla coabitazione di suono e silenzio, al di là della dimensione visivo-rappresntativa.

La drammaturgia musicale di Sciarrino appare, infatti, impregnata di questa miscela al tempo stesso volatile e densissima – quella, appunto, ottenuta dall’unione di suono e silenzio – che si estrinseca al di là (o nonostante) la declinazione drammatica, scenica, teatrale, fisica o rappresentativa. Un esempio emblematico, in quest’ottica, ci pare il Perseo e Andromeda debuttato allo Staatstheater di Stoccarda nel gennaio 1991.

A due anni da quel debutto operistico-teatrale, Musiche per il Paradiso di Dante riconducono quindi Sciarrino al confronto con la dimensione drammaturgica attraverso l’accostamento con l’opera di Dante. Un compito di certo non agevole, che il compositore risolve in una architettura tripartita che introduce l’ascoltatore attraverso un “Alfabeto Oscuro” rappresentato da cinque minuti circa di indagine sonora che pare una sorta di introitus alla dimensione timbrica nell’ambito della quale si svolgerà il viaggio d’ascolto della successiva, lunga sezione titolata “L’invenzione della trasparenza”.

Una peregrinazione, quest’ultima, che parte da interventi sonori inizialmente radi, intervallati da silenzi gradualmente sempre più ridotti, ancorati su un’architettura musicale sostenuta da cellule timbriche emblematiche, rappresentate da una sorta di rapido glissando discendente e poi subito ascendente piegato verso l'alto con rapidità repentina, quasi fosse un uncino timbrico, una specie di tornante sonoro la cui pregnanza materica, a tratti affilata, conduce l’ascolto a un livello successivo – superiore e trascendente, forse – rispetto al precedente, ricontestualizzando in questo modo la prospettiva dei rapporti tra gli interventi sonori e i silenzi. Un percorso musicale la cui cifra timbrico-strumentale – rapportata di continuo alle pause silenti – si riverbera come una sorta di "nota a margine" nella sezione conclusiva titolata significativamente – o meglio, quasi didascalicamente – “Postille”.

Un viaggio musicale che, volendo contestualizzare la genesi dell’opera, rappresenta il prodotto di un lungo pensiero musicale maturato da Sciarrino a partire dalle storiche letture della Divina Commedia di Carmelo Bene, tenute a Bologna il 31 luglio del 1981 con musiche del compositore siciliano per commemorare l'anniversario della strage della stazione di Bologna.

Un lungo percorso creativo, dunque, il cui articolato e connotato tracciato espressivo ha trovato nel gusto interpretativo di Marco Angius e nella cifra esecutiva dell’Orchestra di Padova e del Veneto una efficace e preziosa documentazione custodita in questo disco.

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