Shoplifters of the World, una lettera d'amore per gli Smiths

Seeyousound apre l'ottava edizione con Shoplifters of the World di Stephen Kijak, con le musiche degli Smiths

Shoplifters of the world Seeyousound
Articolo
pop

Spetta a Shoplifters of the World il compito di inaugurare venerdì 18 febbraio l’ottava edizione di Seeyousound International Music Film Festival di Torino, con la presenza in sala del regista Stephen Kijak.

– Leggi anche: 10 film da non perdere a Seeyousound 2022

«Ho visto gli Smiths dal vivo nel 1986 durante il tour di The Queen is Dead». Stephen Kijak, da sempre appassionato di musica, ha saputo trasformare questa sua passione nell’argomento principale della sua carriera da regista: nel corso degli anni si è occupato di Scott Walker, dei Rolling Stones, di Jaco Pastorius, dei Backstreet Boys, dei Lynyrd Skynyrd, di Judy Garland, del gruppo giapponese X – il film We Are X fu presentato nell’edizione 2017 di Seeyousound – e ora, in un certo senso, degli Smiths.

In un certo senso perché questo non è un documentario sul gruppo di Manchester ma il ritorno di Kijak al cinema di finzione, un film ispirato da fatti reali che vede gli Smiths e le loro canzoni come innescatori di un “incendio sentimentale” che, nel corso di una lunga e vivace notte, trasformerà le vite dei giovani protagonisti. Nulla di nuovo – direte -, una storia di formazione come tante altre; è vero, però questo film, a differenza degli altri che ci possono venire in mente, ha una colonna sonora con ben venti canzoni degli Smiths che, per quanto straconosciute, riescono sempre a scatenare le emozioni degli ascoltatori, in questo caso anche spettatori.

«Ho riso, ho pianto, sono impazzito» - Morrissey

«Stupiscimi»: così dice Cleo, giovane commessa in un supermercato nonché shoplifter, taccheggiatrice seriale, e fanatica degli Smiths, al punto di avere un Volkswagen Maggiolino targato MEATISMRDR (Meat Is Murder, come il secondo album in studio del gruppo), a Dean, commesso in un piccolo negozio di dischi e segretamente innamorato della ragazza. È appena arrivata la notizia dello scioglimento del gruppo, Cleo è a pezzi, Dean cerca di consolarla, lei lo sfida, vuole di più, vuole qualcosa che la stupisca. E lui la combina grossa: armato di una pistola e di una borsa contenente gli album e i singoli degli Smiths, fa irruzione in una radio locale durante un programma di death metal e costringe il DJ Full Metal Mickey – nome spettacolare – a trasmettere tutta la notte i pezzi del gruppo.

Nel frattempo Cleo con altri tre amici va in giro per locali e feste, alcol e droghe, amori veri o presunti tali, scoperte e delusioni sessuali, scelte impellenti e la paura di prendere la decisione sbagliata, il tutto scandito dalle radio che trasmettono la selezione scelta da Dean, la sua lettera d’amore per Cleo.

«Reality sucks, music is an escape». «THIS music is salvation.» – dialogo tra il DJ Full Metal Mickey e Dean

«La sceneggiatura è costituita da una rete di battute adattate e rubate dai testi delle canzoni e da tutto il materiale originale che le ha ispirate» ha detto il regista a Carlo Griseri, direttore nel festival, nel corso di un’intervista. «Ma va ancora oltre, estraendo la tradizione e la leggenda degli Smiths e infilando qua e là suggerimenti e messaggi nascosti: il nome della prima band di Johnny Marr, le strade in cui sono nati Morrissey e Marr, versi delle famigerate prime lettere di Morrissey ad amici di penna, frammenti di interviste divenute famose. Ci sono persino easter-egg nella scenografia, nei costumi, nel casting: un tesoro sepolto sufficiente a costringere gli appassionati a scavare per mesi e mesi cercando di collegare tutti i punti e risolvere tutti gli enigmi».

Un solo esempio per non rovinarvi il giochino: nei momenti più impensati compaiono dei ciclisti, chiaro riferimento a quelli che compaiono nel video di “Stop me if you think you've heard this one before” e alla «punctured bicycle on a hillside desolate» citata all’inizio di “This Charming Man”.

L’idea è divertente, anche se a volte si rischia di cadere nel ridicolo: se qualcuno mi rispondesse al telefono con «Hello, the son and the heir of a shyness that is criminally vulgar speaking» (l’inizio di “How soon is now?), penserei che è un deficiente. I riferimenti coinvolgono anche altri personaggi musicali dell’epoca come Bon Jovi, Alice Cooper, i Kiss (la radio in cui fa irruzione Dean si chiama Kiss 101), Grace Jones, Siouxsie Sioux, mentre Sheila, l’amica del cuore di Cleo – mi sorge il sospetto che si chiami così da “Sheila Take a Bow”… -, va in giro vestita “like a virgin”.

La sceneggiatura è abbastanza ininfluente, questo film è una lettera d’amore di un fan, e alla fine la protagonista è la musica degli Smiths. Film discontinuo, con personaggi non molto approfonditi (a parte Dean e il DJ) ma comunque piacevole, almeno per gli appassionati del gruppo inglese. Mi rimane una domanda senza risposta: se Dean arriva al punto d’impadronirsi di una radio per trasmettere per tutta la notte la musica preferita di Cleo, perché lei non molla tutto e non si precipita a bordo del suo Maggiolino a raggiungere il suo “charming man”?

Non è abbastanza per stupirla? Bah…

«Un giorno i tuoi eroi invecchieranno… diranno cose stupide che tradiranno il passato, alla fine ti deluderanno soltanto» - DJ Full Metal Mickey a Dean, ma potrebbe essere Stephen Kijak che si riferisce a Morrissey

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

pop

Sufferah. Memoir of a Brixton Reggae Head è l'emozionante autobiografia dello scrittore londinese di origini giamaicane Alex Wheatle

pop

Mutiny in Heaven, diretto da Ian White, è il racconto sincero e senza sconti del primo gruppo di Nick Cave

pop

Il film Bob Marley: One Love del regista Reinaldo Marcus Green non riesce ad andare oltre gli stereotipi