La qualità del festival Laus Polyphoniae è riconoscibile anche dal corposo libretto di oltre cinquecento pagine, dalle eleganti dimensioni in sedicesimo, che contiene non solo il programma dettagliato di tutti i concerti ma anche dei saggi che aiutano a contestualizzare il quadro storico-artistico del tema di ciascuna edizione.
Quella che si è conclusa il primo settembre, intitolata Vox \ Voces, è stata dedicata al rapporto tra una linea melodica monodica preesistente, cantus firmus o ‘cantus prius factus’, che come una sorta di motore immobile è all’origine della proliferazione di linee melodiche sovrapposte dell’ampliamento a più voci della polifonia.
Tra i diversi testi contenuti nel libretto c’è l’interessante saggio “From VOX to VOCES and Back Again” di Stratton Bull, direttore dell’ensemble Cappella Pratensis e ricercatore della Fondazione Alamire, nel quale viene suggerita una interessante e affascinante interpretazione simbolica di questo procedimento musicale che è il fondamento della storia della musica europea. La creazione musicale a partire da una melodia preesistente, che è stata il pane quotidiano dei compositori franco-fiamminghi, viene inquadrata anche nella realtà presente della esecuzione e dell’ascolto della musica di un passato lontano, nella quale è possibile percepire il continuum della sua dimensione trascendentale.
Nel podcast sono presenti due interviste, una a Stratton Bull dedicata ad alcuni aspetti trattati nel suo saggio e l’altra a Bart Demuyt che contiene alcune riflessioni sul festival Laus Polyphoniae e sull’attività di ricerca della Fondazione Alamire, entrambi da lui diretti.
Gli esempi musicali nella prima intervista provengono da alcune registrazioni dal vivo di concerti del gruppo vocale Cappella Pratensis, riprese in contesti diversi, mentre quelli contenuti nella seconda intervista sono stati registrati durante il festival nel corso delle prove dei concerti degli ensemble Per-Sonat e Sollazzo.