L'appello dell'Orchestra del Friuli

L'orchestra rischia di chiudere

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"Dopo qualche anno di calma apparente, l'attività e l'esistenza dell'Orchestra Sinfonica del Friuli-Venezia Giulia sono ancora una volta messe a repentaglio, questa volta perchè la stessa Regione, socio fondatore e principale finanziatore della compagine, sta cercando in tutti i modi di evitare la stabilizzazione dei Professori d'orchestra, come invece previsto dalla Legge 247/2007." Questo è l'appello lanciato, a nome dei professori d'orchestra da Enrico Cossio, primo oboe dell'Orchestra fondata nel 1999 dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, dalle quattro provincie della regione stessa e dal Comune di Udine, e che in tutti questi anni ha svolto un'intensa attività volta anche a valorizzare il patrimonio artistico e musicale del territorio. Oltre a essere presente nei teatri di tutto il Friuli Venezia Giulia - potendo vantare anche una significativa attività in tutto il territorio nazionale e all'estero - questa formazione, di cui Alberto Martini è direttore artistico (Tiziano Severini è stato direttoe musicale fino al 2008), ha avuto un ruolo di primo piano nelle stagioni musicali del Teatro Nuovo Giovanni da Udine. "La creazione di questa orchestra - ha spiegato ancora Cossio - ha dato uno sbocco di lavoro in particolare ai diplomati dei Conservatori di musica della regione. Pur con varie vicissitudini, anche legate al mondo della politica, il lavoro in questi anni è andato avanti molto positivamente. Ora, tuttavia, non potendo più mantenere l'orchestra in un assetto precario, essendo subentrata la cosiddetta Legge Welfare (che obbliga il datore di lavoro all'assunzione nei confronti di lavoratori che hanno determinati requisiti, e che dunque per molti degli orchestrali avrebbe comportato, dal prossimo contratto, l'assunzione a tempo indeterminato), la Regione si è trovata in una sorta di vicolo cieco, non potendo più scegliere di chiamare Professori d'Orchestra diversi da quelli che avevano maturato questi diritti di assunzione. Di conseguenza formalmente l'Assessore regionale alla cultura, Roberto Molinaro, ha 'congelato' l'orchestra. Per il futuro si prospetta una fase transitoria che, comunque, porterà a una nuova figura giuridica, una fondazione, magari una nuova orchestra, ma con un nuovo statuto, che consenta di azzerare la situazione nei confronti degli attuali musicisti. Il presidente dimissionario del Consiglio d'amministrazione dell'Orchestra, Gabriele Massarutto - ha aggiunto infine Cossio - ha chiaramente espresso l'esigenza di un organismo più elastico dal punto di vista contrattuale, che non ponga problemi di carattere sindacale. Tuttavia questo avviene passando sopra la testa di quaranta musicisti (con le rispettive famiglie) che hanno dedicato ben dieci anni della loro vita a questa formazione, musicisti che oggi hanno un'età media di 35-40 anni e che dunque hanno fatto questa scelta nel 1999, in un momento allora cruciale della loro vita artistica e personale. Con i fondi che la Regione ha già stanziato per il 2009 noi chiediamo semplicemente una sorta di part-time verticale, ovvero una stabilizzazione contrattuale ancorché rapportata al numero di mesi - solitamente sei all'anno - in cui effettivamente siamo soliti lavorare". La situazione non sembra richiedere ulteriori commenti, salvo segnalare, a quanti intendano sostenere questi musicisti, che c'è la possibilità di sottoscrivere un appello online collegandosi al sito:fvg Giorgio Cerasoli

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