Imparare il mestiere e l’arte del cantante d’opera

PAGINA SPONSORIZZATA | Aperte fino al 10 novembre le iscrizioni al Corso di alto perfezionamento per cantanti lirici della Fondazione Teatro Comunale di Modena

Corso formazione Modena
Articolo
classica
Fondazione Teatro Comunale di Modena

Operazione Rif. PA 2019-11932/RER/1 approvata con deliberazione di Giunta Regionale n. 1381 del 05/08/2019 e cofinanziata con risorse del Fondo sociale europeo e dalla Regione Emilia-Romagna  

Il mestiere del cantante d’opera è una vera e propria arte, fatta certo di competenze tecnico-vocali, ma anche di capacità interpretative che coinvolgono, tra l’altro, voce, gesto, senso della scena e visione scenico-musicale condivisa con direttore e regista. Un insieme complesso di competenze che i giovani cantanti lirici posso acquisire frequentando il Corso di alto perfezionamento della Fondazione Teatro Comunale di Modena, giunto quest’anno alla sua quarta edizione.

Il percorso formativo, le cui domande di ammissione dovranno essere inoltrate entro il 10 novembre 2019, si svolgerà presso il Teatro Comunale Luciano Pavarotti a tempo pieno, da gennaio a maggio 2020.

L’iscrizione e la frequenza al corso sono gratuite.

Questo percorso, nato nel 2016 attorno alla figura di Mirella Freni, si è affermato a livello internazionale e affianca alla formazione in aula l’esperienza in palcoscenico. Fra i docenti, nomi illustri della lirica mondiale quali Leone Magiera, Mariella Devia, Barbara Frittoli, Chris Merritt e Thomas Allen oltre ad affermati artisti quali Enrico Stinchelli, Stefano Monti e Angelo Gabrielli. Il corso si conclude ogni anno con un concerto con orchestra trasmesso in diretta streaming. Allievi dei corsi passati sono stati impegnati con regolarità nelle produzioni liriche del teatro. Ogni anno il 12 ottobre gli allievi più meritevoli, insieme agli allievi di Raina Kabaivanska, hanno preso parte al concerto lirico sinfonico in occasione della nascita di Luciano Pavarotti. Il corso viene organizzato nel contesto di Modena Città del Belcanto, il progetto volto a valorizzare la tradizione lirica modenese nel che ha dato i natali a Luciano Pavarotti, Mirella Freni e Leone Magiera.

E proprio al pianista, direttore d'orchestra e insegnante modenese abbiamo rivolto qualche domanda per comprendere meglio le caratteristiche di questo corso.

Quali sono i caratteri qualificanti di questa offerta formativa?

«Innanzitutto il corso è tenuto da un corpo docenti di altissimo livello, e questo è un elemento fondamentale, che rappresenta un vero e proprio valore aggiunto. A parte il sottoscritto, sono presenti artisti di caratura internazionale quali, tra gli altri, Mariella Devia, Barbara Frittoli, Chris Merritt e Thomas Allen, tutte personalità che apportano grazie alla loro capacità ed esperienza contributi concreti e di grande valore al percorso didattico. Per i nostri corsisti è una grande fortuna poter condividere direttamente con questi artisti le esperienze, gli insegnamenti e, perché no, anche i consigli per un percorso di perfezionamento che li deve preparare al meglio ad un mondo ormai molto competitivo come quello del teatro e dell’opera lirica in particolare».

A proposto di futuri corsisti, a chi si rivolge questo corso e quali sono gli obbiettivi formativi del percorso?

«Il corso è rivolto a giovani cantanti lirici che vogliono affrontare un’esperienza di alto perfezionamento che gli permetterà di acquisire tutte quelle nozioni ed esperienze che il percorso di studio in Conservatorio non può fornire. Questo è, in estrema sintesi, l’obiettivo di questo corso. Oggi i giovani escono dal Conservatorio sprovvisti di tutti quegli elementi che caratterizzano le esecuzioni teatrali. Dal punto di vista tecnico, hanno una preparazione teorica e basata sulla tecnica vocale, magari anche molto approfondita, ma non sono abituati a declinarla nella pratica quotidiana che si vive sul palcoscenico».

«Il corso è rivolto a giovani cantanti lirici che vogliono affrontare un’esperienza di alto perfezionamento che gli permetterà di acquisire tutte quelle nozioni ed esperienze che il percorso di studio in Conservatorio non può fornire».

«Da specialista del dato interpretativo, per esempio, il mio impegno è quello di trasferire ai ragazzi il senso di quella specifica frase musicale, in linea con le aspettative condivise con il direttore d’orchestra e con il regista. Un’alchimia che si deve concretizzare sul palco in un accento musicale, in un gesto che deve restituire e rappresentare nel concreto e fisicamente quella cifra astratta e, se vogliamo, trascendente che appartiene alla musica presente sulla pagina. Questo vuol dire interpretare: recitare “Che gelida manina…” e fare in modo che al pubblico arrivi la percezione della mano “fredda”. Sono dettagli che, nella lettura di un brano musicale e di un personaggio, fanno la differenza tra esecuzione musicale e vera e propria interpretazione».

Questo corso di alto perfezionamento è arrivato alla sua quarta edizione: qual è il bilancio rispetto all'esperienza degli anni passati?

«Io ho insegnato in questo percorso in occasione dell’edizione dello scorso anno e devo dire che è stata una bellissima esperienza. I ragazzi che hanno seguito le nostre lezioni hanno fatto un lavoro davvero molto buono e diversi di loro hanno già calcato il palcoscenico di vari teatri con ruoli più o meno importanti. Il lavoro che abbiamo svolto ha compreso una parte molto rilevante di attività pratica e questo ha permesso a chi ha frequentato il corso di acquisire competenze che possono essere subito messe a disposizione del mondo del lavoro rappresentato dai teatri d’opera. Come ho accennato prima, in un panorama lavorativo come quello del teatro lirico, dove è cresciuta di molto la competitività, ciò che fa la differenza è la qualità e la completezza della preparazione professionale, e nell’esperienza che ho condiviso lo scorso anno ho potuto vedere l’ottimo lavoro fatto anche da colleghi di altre discipline quali, tra gli altri, Enrico Stinchelli e Stefano Monti. Ripeto, è stata un’esperienza molto bella sia per noi docenti, che abbiamo l’opportunità di condividere l’esperienza maturata in lunghi anni di carriera internazionale, sia per i ragazzi che hanno seguito questo percorso formativo acquisendo competenze nuove e facendo tanta esperienza concreta sul palcoscenico».

GUARDA le interviste ai partecipanti degli scorsi anni

L’iscrizione e la frequenza al corso sono totalmente gratuite. Al termine del corso verranno assegnate due borse di studio di € 2.500 messe a disposizione dal gruppo industriale e di servizi Finmasi Group, con sede a Modena. Scadenza domande di ammissione: 10 novembre 2019.

Per accedere al bando e conoscere le modalità di iscrizione:

www.teatrocomunalemodena.it

formazionetcm@teatrocomunalemodena.it

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