Dal 28 giugno al 30 luglio 2025 si terrà la 14^ edizione dell’Imola Summer Music Academy and Festival, realizzato dalla Fondazione Accademia Internazionale Incontri con il Maestro, in collaborazione con la Città di Imola. Un ricco cartellone di concerti (clicca qui per il programma) con protagonisti i maestri e giovani emergenti. Una formula che unisce l’altissima formazione musicale alla produzione e allo spettacolo, allo scopo di promuovere giovani interpreti e compositori, e di coinvolgere maggior pubblico nella fruizione del patrimonio della musica classica in un sistema qualificato di eccellenza.
In vista dell'evento inaugurale dell'Imola Summer Music Academy and Festival 2025, abbiamo intervistato la Dott.ssa Angela Maria Gidaro, Sovrintendente dell’Accademia di Imola.
Qual è l'obiettivo della rassegna estiva?
«La rassegna ha una doppia anima: Academy and Festival. L’obiettivo è duplice. Da una parte quello di colmare il divario dalla classe al palcoscenico, per offrire ai giovani di talento la possibilità di formarsi a Imola, frequentando le lezioni con i nostri docenti, e di potersi esibire per affinare le capacità interpretative davanti al pubblico.
Dall’altra, valorizzare la bellezza della musica classica, grazie all’energia e al talento di questi meravigliosi giovani. E questo ci aiuta anche a promuovere, nella nostra società, valori come l’impegno, l’etica, il dialogo, la cura, e anche la pace, dal momento che abbiamo docenti e allievi che provengono da ogni angolo del mondo e che, grazie alla tensione verso l’arte, la cultura e la bellezza, sono esempi solidissimi di dialogo e convivenza».
L’Imola Summer Music Academy and Festival si è aggiudicato il Premio della Fondazione Italia Patria della Bellezza bando 2025: in cosa consiste il riconoscimento?
«Il riconoscimento a noi assegnato consiste in un Premio in denaro di 20.000 euro. L’Accademia di Imola è la prima istituzione operante in ambito musicale ad averlo vinto. La Fondazione Italia Patria della Bellezza sostiene enti che operano nella promozione della Bellezza in senso profondo, ampio, umanistico, culturale. Citando il bando, la Bellezza intesa come “Etica, Patrimonio, Immaginazione, Possibilità, Ingegno, Creatività, Territorio, Comunità, Talento, Dedizione, Ispirazione, Futuro”. Il nostro Summer Festival, per tramite la musica e la formazione dei giovani, si può dire che li ricomprenda tutti».
Cosa potrà ascoltare il pubblico?
«Il pubblico potrà assistere ad una rosa di trenta concerti. Alcuni atipici, come quelli a colazione nel Chiostro dell’Osservanza, o l’evento di apertura Imola Piano e Forte, che vedrà musica diffusa nel centro della città, in cinque postazioni collocate nelle strade e nelle piazze, dove si esibiranno quindici pianisti. E poi tanti concerti con giovani al fianco di artisti eccezionali, nostri docenti, tra i quali, Enrico Bronzi e Luca Magariello al violoncello, Andrea Manco e Silvia Careddu al flauto, Enrico Pace e Igor Roma al pianoforte, Anton Dressler al clarinetto e live eletronic. Ed ancora, collaborazioni con l’Accademia d’Arte Lirica di Osimo per un concerto di musica vocale, con l’Orchestra Senzaspine per celebrare i 150 anni di Ravel, con la Bazzini Consort per le orchestrazioni eseguite e dirette dai nostri allievi. È un cartellone accademico che riflette la visione di una scuola musicale attenta alla qualità e alla contemporaneità».
Cosa significa offrire ai giovani musicisti una vera e propria proposta concertistica durante il loro periodo di studi?
«È il valore aggiunto della nostra Summer School. Gli allievi si trasferiscono in formula residenziale ad Imola durante il mese di luglio, per approfondire lo studio, per esibirsi in performance, per assistere a lezioni e concerti di valorosi colleghi, per lasciarsi ispirare dai propri Maestri. È nella qualità umana degli spazi tra una attività e l’altra, che spesso si trova la migliore ispirazione per proseguire nel faticoso percorso dello studio della classica. Ed Imola cerca di riempire anche quegli spazi con qualità ed impegno».
Il Festival non offre spazio solo ai musicisti, ma anche ai compositori: in che modo?
«A maggio abbiamo lanciato una call nominata Inside Composition. Due giovani compositori hanno vinto la possibilità di lavorare su propri brani, durante il Summer Festival, mettendoli in musica nel workshop con gli interpreti della WKO Camerata degli Ammutinati. L’aggancio e la riflessione sulla scrittura contemporanea non possono mancare in una istituzione musicale universitaria come l’Accademia di Imola. Si tratta di una opportunità che giova a tutti, tanto ai compositori quanto agli interpreti. Senza il dialogo tra questi due fronti protagonisti, non si può dare suono alla partitura».
Il Festival coltiva anche uno scambio internazionale con la Cina: cosa ha prodotto in questi anni?
«È uno scambio gestito con molta cura, attenzione e selezione grazie alla nostra docente Jin Ju, oggi insegnante anche presso il Conservatorio Centrale di Pechino. Dal 2012, una selezione di pianisti cinesi approda a Imola in luglio per prendere parte al Festival. Sono preparatissimi. Molti vincono le borse di studio messe in palio a fine Festival. Alcuni si iscrivono ai nostri corsi annuali ad Imola. Da quest’anno, in primavera una nostra delegazione di docenti è invitata a tenere masterclass e concerti nel Centro d’Arte di Chuan Lan Wei collocato nel quartiere italiano di Tianjin. È una collaborazione che non ha conosciuto interruzione dal 2012 – nonostante la pausa forzata della pandemia - e che sta fiorendo in modo sano e costruttivo».