I segreti del liutaio

Una interessante e piacevole introduzione allo studio dell’organologia

Liuteria
Articolo
classica

Orientarsi nel ricchissimo mondo degli strumenti musicali non è facile e la bibliografia è vastissima, ma questo libro (Nella bottega del liutaio, LIM 2021, pp. 228, € 27) di Donatella Melini, che nel risvolto di copertina è definita maestro liutaio e tecnico del restauro dei beni musicali, è uno ‘strumento’ utilissimo che riunisce in modo chiaro e sintetico diversi aspetti dell’organologia ed è un buon punto di partenza per conoscerne i principali aspetti. Ai fondamenti e risorse di questa disciplina sono dedicati i primi tre capitoli della prima parte del libro che inizia dalla citazione della voce Organology redatta da Laurence Libin per il Grove: «L’organologia è la disciplina che studia gli strumenti musicali nella loro complessità tecnico-costruttiva, nella loro evoluzione storica, nella loro funzione sociale e culturale, nel loro rapporto con la prassi esecutiva».

Nella bottega del liutaio

Al centro di questa parte iniziale è collocato il capitolo sulle risorse che comprende l’iconografia, la trattatistica e le fonti dalle quali trarre quante più informazioni possibili riguardo alle caratteristiche, forme, simbologie di strumenti musicali del passato.

Come indicato nel sottotitolo “Storia e tecnologia costruttiva degli strumenti a pizzico e ad arco”, il libro è dedicato ai principali cordofoni della tradizione europea descritti nel loro divenire e nella loro struttura, con l’aggiunta di sintetici box che riassumono i dettagli della loro morfologia e del numero di corde, seguiti dall’illustrazione della loro accordatura. Nei quattro capitoli della seconda parte si entra nel mondo degli strumenti a pizzico presentati singolarmente con le loro principali caratteristiche costruttive, a partire da alcuni strumenti medievali e rinascimentali, come gittern, citola e citara, e barocchi come chitarra inglese e portoghese. Seguono i capitoli dedicati alle diverse tipologie di liuti, mandolini e chitarre secondo inquadrati secondo le principali trasformazioni storiche.

La terza parte è dedicata agli strumenti ad arco, dai più antichi come viella, ribeca, lira da braccio e da gamba e vihuela riuniti in un capitolo sul periodo medievale e rinascimentale, seguito da quello dedicato alle viola da gamba nelle diverse aree geografiche d’Europa. Il libro si conclude con il capitolo sulla famiglia della viola da braccio dalla quale deriva il violino simbolo della perfezione dell’arte liutistica italiana. Qui si può leggere il paragrafo dedicato alla costruzione del violino che per un liutaio richiede circa 220 ore di lavoro, e la conoscenza di tutti i segreti del mestiere, tra i quali quelli di resine dai nomi curiosi come ad esempio sangue di drago ed elemi.

La bibliografia fondamentale è arricchita da una webgrafia, indispensabile integrazione per poter accedere a cataloghi, collezioni, trattati e altre preziose risorse online attraverso le quali poter scandagliare una parte significativa dell’affascinante universo degli strumenti musicali.

Riassumendo si tratta di un manuale di notevole valore didattico che rappresenta una interessante introduzione all’organologia osservata sotto diversi e complementari punti di vista.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

classica

Sulle tracce del giovane Corelli

classica

Dal 10 aprile torna a Parma Traiettorie, la rassegna di musica moderna e contemporanea giunta alla sua 34a edizione

In collaborazione con Fondazione Prometeo
classica

Sua maestà l’organo della Chapelle Royale di Versailles