I giovani per il World Opera Day

Il 25 ottobre si celebra la nuova generazione di talenti in occasione della Giornate dell’Opera con una performance di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma | IN COLLABORAZIONE CON OPERA EUROPA

Incofessabile Verdi (foto Roberto Ricci - Teatro Regio di Parma)
Incofessabile Verdi (foto Roberto Ricci - Teatro Regio di Parma)
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Il 25 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Opera. Il tema scelto per questa edizione 2021 è “Opera Reboot”, che sottolinea l’ambizione del settore, dopo molti mesi di chiusura dei teatri, di riprendere vita. OperaVision, la piattaforma di live streaming supportata dal programma Europa creativa dell’Unione europea e sviluppata sotto la supervisione editoriale di Opera Europa, (l’associazione europea delle compagnie d'opera e dei festival), celebra il World Opera Day in compagnia di giovani artisti di sette città differenti.

In un programma che attraversa tutta la giornata del 25 ottobre a partire dalle ore 10.00, vengono proposte le performance filmate di realtà quali il Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, l’Opéra Comique di Parigi, la Royal Opera House Covent Garden di Londra, la Staatsoper di Hannover, l’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam, l’Opera Nazionale Polacca di Varsavia, per concludere alle ore 22.00 con la messa online di uno spettacolo realizzato dal Teatro dell’Opera di Roma con il Festival Verdi Parma.

Proprio a proposito di quest’ultima proposta, abbiamo rivolto qualche domanda a Eleonora Pacetti, direttrice di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma.

Eleonora Pacetti
Eleonora Pacetti (foto Paolo Soriani)

Il World Opera Day che si celebra il prossimo 25 ottobre vedrà la partecipazione di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma con una performance resa disponibile su OperaVision a suggello della giornata stessa. Il tema scelto per l'edizione di quest'anno è "Opera Reboot": come avete declinato questo "riavvio" nella proposta realizzata per questa occasione?

«Inconfessabile Verdi è un progetto ideato dalla regista Giulia Randazzo e dalla scenografa Giulia Bellé di “Fabbrica” Young Artist Program. È un'opera one-to-one che si svolge all’interno di un confessionale. Nell’era del distanziamento sociale, pubblico e cantante possono essere vicini ma al sicuro, separati dalla partizione centrale del confessionale: un monologo recitato svelerà i pensieri segreti dei personaggi prima che questi cantino dal vivo la propria aria.

L'esperienza dell'opera è di solito segnata da barriere per sua stessa natura: la buca dell’orchestra divide artisti e pubblico, biglietti talvolta costosi, la lingua aulica dei libretti... e questo progetto vuole proprio abbattere queste barriere. Il confessionale assicura un'atmosfera oscura e silenziosa e la sua forma funge da cassa di risonanza. Tutti in un foyer o in una piazza possono ascoltare i cantanti che eseguono le loro arie, perché le pareti in legno taburato della struttura amplificano le frequenze della voce cantata. Tuttavia, nessuno al di fuori del confessionale può sentire la confessione. Per questa, il pubblico deve entrare per scoprire il "segreto" del personaggio.

Per il World Opera Day realizzeremo un documentario che includerà parti delle esibizioni, coadiuvate dallo stesso materiale musicale registrato in studio, ma saranno incluse anche le reazioni del pubblico e sarà reso l’ambiente emotivo che si crea attraverso l’esperienza.

Il tema dell’ “Opera Reboot” è centrale in questa epoca: la pandemia ha lasciato profonde ferite nel mondo dell'arte, ma ha anche messo tutti in discussione, facendoci attivare nuove risorse creative. Tutti ci siamo chiesti durante il periodo del covid se le nuove forme sperimentate, soprattutto legate al video e alle nuove fruizioni sperimentate per tenere conto della distanza di sicurezza avrebbero avuto una vita dopo la pandemia.

Inconfessabile Verdi è sopravvissuto alla crisi pandemica perché rimane valido e godibile anche oggi che si sta tornando alla normalità. Si riparte quindi da ciò che la pandemia ci ha lasciato, ma con nuove energie e nuove forme, che si sono necessariamente evolute a seguito delle riflessioni scaturite dalle circostanze che abbiamo vissuto».

La vostra partecipazione è realizzata in collaborazione con il Festival Verdi di Parma: com'è nato e come si è sviluppato questo progetto comune?

«Premetto che quello del Teatro dell’opera di Roma è uno dei pochi YAP (Young Artist Program) al mondo che ha un team creativo. Ed è una cosa a cui tengo enormemente, perché ogni volta che apriamo il bando per il gruppo regia arrivano centinaia di candidature di livello davvero alto, a dimostrazione che ci sono tantissimi giovani professionisti che davvero meritano delle chances!

La collaborazione nasce l’anno scorso, quando il nostro team creativo ha vinto la call del Festival Verdi chiamato “cantastorie verdiani”, con il progetto Inconfessabile Verdi.

Il pubblico ha una grande fame di storie e col nostro team creativo puntiamo molto sulle nuove drammaturgie. Penso che sia per questo che il progetto ha avuto successo nel 2020 e Parma l'ha sposato e l'ha voluto riproporre quest'anno. La strategia artistica e sociale del Teatro Regio di Parma condivide molti valori fondanti del nostro YAP: crediamo fermamente nelle nuove generazioni e nei processi creativi che mettono al centro lo spettatore e si rivolgono anche a nuovi tipi di pubblico. Non a caso Verdi OFF – rassegna di oltre 130 appuntamenti collaterali a ingresso libero, curata da Barbara Minghetti – da sei anni arricchisce il Festival Verdi del Teatro Regio di Parma. Una sinergia tra istituzioni e territorio, che in questi anni ha avvicinato milioni di spettatori al mondo dell'opera».

Incofessabile Verdi (foto Roberto Ricci - Teatro Regio di Parma)
Incofessabile Verdi (foto Roberto Ricci - Teatro Regio di Parma)

Qual è secondo lei il valore aggiunto della partecipazione all'iniziativa legata al World Opera Day e della presenza su OperaVision assieme ad altre realtà operanti in città quali Tokyo, Parigi, Londra, Hannover, Amsterdam, Varsavia?

«Gli Young Artist Program si stanno imponendo come realtà nuove e creative all’interno delle quali si può ragionare su nuovi modi e nuovi stili per fruire dell'opera lirica. Opera Vision in questo senso è un mezzo di diffusione straordinaria che con coraggio sta valorizzando la ricerca dei nuovi linguaggi che possono rinnovare l'immagine del nostro settore. E il World Opera Day è una festa, che può catturare l’attenzione di persone che magari per ragioni culturali o economiche non avevano mai messo un piede a teatro. Come i nostri confessionali, la giornata mondiale dell’opera aiuta ad abbattere le barriere: grazie alle nuove tecnologie, l'opera non è mai stata così vicina alla gente!»

Quali sono le iniziative future che vedono protagonista la vostra realtà?

«Dopo il World Opera Day, “Fabbrica” sarà impegnata in un progetto che credo sia davvero straordinario. È una nuova opera commissionata, in coproduzione con As.Li.Co, a Giovanni Sollima con libretto di Giancarlo De Cataldo, che per la prima volta si cimenta in questo genere di scrittura. Si chiama “Acquaprofonda” ed è incentrata su un tema attualissimo: la salvaguardia dell’ambiente.

Dal mio punto di vista questo progetto è altamente simbolico anche per un’altra ragione: il team creativo è formato dai diplomati della seconda edizione del programma (Luis Ernesto Doñas, Chiara La Ferita, Elisa Cobello), mentre gli interpreti principali sono i partecipanti all’edizione in corso (Irene Savignano, Agnieszka Jawiga Grochala, Rodrigo Ortiz, Arturo Espinosa Bravo). Questo “abbraccio” tra generazioni del programma ci fa vedere che la nostra Accademia, che nasceva sei anni fa come una scommessa, può già contare su una sua storia e una sua “scuola” che dà un’identità comune a chi ci è cresciuto dentro.

Oltre a questo, durante tre giorni della Festa del Cinema saranno presentate le film-opera che il Teatro dell’Opera di Roma ha prodotto durante il lockdown e quindi vedremo sul grande schermo i nostri allievi nei ruoli di Giovanna, Annina, Gastone, Marchese e Dottore. Continuano inoltre i ruoli che i partecipanti di “Fabbrica” YAP canteranno in palcoscenico. Le prossime produzioni in cui saremo presenti sono Kat'a Kabanova, Luisa Miller, Turandot, Puritani, Ernani…».

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