Gli Amici della Musica iniziano da Bach

Firenze: parla il direttore artistico Domitilla Baldeschi

Amici della musica Firenze
Paul Lewis
Articolo
classica

Si apre all'insegna del progetto pluriennale Odissea Bach la stagione 2017-2018 degli Amici della Musica di Firenze, il 14 ottobre al Teatro della Pergola (alle 16, come sempre) con l'Europa Galante di Fabio Biondi nei sei Concerti Brandeburghesi, e anche il concerto successivo, il 15 alle ore 21, continua a viaggiare nel gran mare bachiano con le Suites seconda e terza affidate ad Antonio Meneses, che le affianca a pagine di Piatti, Almeida Prato e Cassadò.

Un progetto che nelle stagioni degli Amici si protrarrà fino al 2019, collegandosi al centenario della storica associazione di musica da camera fiorentina, fondata nel 1920 con i concerti che allora si tenevano alla Sala Bianca di Pitti. Intanto, in questa stagione, Odissea Bach significa il ritorno o l'ìingresso negli albi degli Amici di interpreti bachiani come Angela Hewitt, Mario Brunello, Ilya Gringolts, e ancora l'Ensemble Zefiro, Andrea Oliva e Pietro De Maria, una “lettura guidata” dell'Offerta Musicale con Guido Barbieri voce narrante e un gruppo musicale caro agli Amici (Lucchesini Brunello Rizzi Rossi e anche il flauto di Giampaolo Pretto). Nella stagione si evidenziano i filoni principali della tradizione degli Amici: quartetto, liederistica, pianoforte, musica antica (tra i nomi principali: Quartetto Emerson, Ian Bostridge, King's Singers, Denis Matsuev, Jordi Savall, Quartetto Hagen, Radu Lupu, il duo Canino – Ballista, Ton Koopman, Leonidas Kavakos con Enrico Pace, Arcadi Volodos, Grigory Sokolov che chiuderà il cartellone.

Ma sono molti anche i concerti un po' speciali che abbinano artisti ospiti abituali della stagione o nuovi in progetti, esplorazioni, focus interessanti, come Leopardi e Schubert accostati dal pianoforte di Andrea Lucchesini e dalle poesie lette da Giuseppe Cederna (22 gennaio), o Schumann e Brahms legati dalla presenza del corno con Lorenza Borrani violino, Alec Frank Gemmil corno e Alexander Lonquich pianoforte (27 gennaio).

Ne parliamo con il direttore artistico Domitilla Baldeschi, a cui chiediamo di evidenziare eventi e artisti che rappresentino questa stagione in modo particolarmente significativo

Cominciamo dal pianoforte, che resta un po' il re degli Amici come è sempre stato.
«Abbiamo il ritorno di Paul Lewis, che inaugura il ciclo Solopiano il 21 ottobre al Teatro della Pergola, con un programma su Haydn (sonate HOB XVI:40 e 50), Beethoven (Sei Bagattelle op. 126) e Brahms (Sei Pezzi op. 118) in esclusiva nazionale e che in seguito Lewis proporrà in poche e prestigiose sale, Londra, Parigi, Tokyo, Bruxelles, Edinburgo e New York».

L'Odissea Bach vede fra i protagonisti anche qualcuno che di primo acchito non collegheremmo al grande compositore tedesco, come il percussionista Simone Rubino.
«Rubino rappresenta veramente il volto giovane della classica che ci piace, uno dei nostri artisti giovani, geniali e generosi. Il 22 ottobre farà parte di Odissea Bach con un programma brillante che mescola Bach al Novecento e ai contemporanei – Gerassimez, Bocca, Boccadoro, Cangelosi, Hamilton, Xenakis – ma sarà anche insieme a Katia e Marielle Labèque e il percussionista Andrea Bindi il 20 gennaio. Per gli Amici della Musica ha accettato di fare sia una masterclass che un incontro-concerto per le scuole che è già esaurito per le tante richieste. Ci avviciniamo al centenario (1920/2020) con un occhio sempre più attento ai giovani, sia per quel che riguarda i musicisti, sia come obiettivo sul pubblico. In questo senso è stato un vero successo Fortissimissimo, il progetto curato da Andrea Lucchesini che ha visto giovani concertisti, pianisti e non solo, esibirsi alla Sala del Buonumore del Conservatorio “Cherubini” di Firenze nelle settimane precedenti la stagione. Uno dei musicisti presentati al festival avrà la possibilità di entrare il prossimo anno in stagione. La nostra grande sfida è festeggiare cento anni non con lo sguardo al passato, ma provando a costruire un ponte tra la musica classica e il futuro».

Gli artisti tornano perchè agli Amici della Musica di Firenze si sentono a casa. Esiste un rapporto umano prima ancora che artistico

Capitolo quartetto & affini, cosa vuole segnalare ?
«Abbiamo in stagione i più grandi al mondo. Dall'Emerson all'Hagen, passando per il Quartetto di Cremona, giovani star internazionali come come il Novus e poi un trio come il Montrose, nato dalle ceneri del Tokyo String Quartet: eccezionali!»

La stagione degli Amici è fatta sempre di qualche novità e grandi ritorni, artisti a cui il pubblico si sente affezionato, ma forse anche loro sono affezionati a questa sala, a questo pubblico.
«Infatti. Gli artisti tornano perchè agli Amici della Musica di Firenze si sentono a casa. Esiste un rapporto umano prima ancora che artistico e in molti mi dicono che qui si sentono accolti come in famiglia. E poi il Teatro della Pergola ha il suo fascino: un teatro che i musicisti amano molto.»

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