Passati 10 anni dalla prima di questo allestimento della Calisto, la regia di Herbert Wernicke è più attuale che mai e sembra volerci ricordare che la sola esecuzione leggittima per le opere del Seicento è quella in forma scenica, differentemente dall'uso instauratosi di presentare al pubblico noiose e scialbe esecuzioni concertanti.

Ozawa conduce l'orchestra con raffinatezza e ne estrae tutte le peculiarità espressive, ricordandoci che in un particolare periodo della storia della musica "romanticismo" e "strutturalismo" vivevano sotto lo stesso tetto orchestrale.

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