L'arena della vita e dell'amore.

In prima esecuzione mondiale l'opera di Schedl su soggetto di Strindberg: attraverso i conflitti erotici e sentimentali dei due personaggi, l'opera evidenzia la contrapposizione tra individuo e morale pubblica e le inevitabili difficoltà nei rapporti tra uomo e donna.

Recensione
classica
Klangbogen Wien Wien
Gerhard Schedl
04 Agosto 2003
Per l'ennesima volta il Semperdepot, generalmente uno dei depositi per le opere artistiche dell'Accademia delle belle arti viennese, ha dimostrato di essere il luogo privilegiato della città per le sperimentazioni nell'ambito del teatro musicale. Questa volta ad andare in scena è stata una prima esecuzione mondiale, il lavoro postumo Julie & Jean di Gerhard Schedl, uno dei più interessanti autori austriaci degli ultimi 15 anni. Per questo allestimento si sono scelte risoluzioni di regia e un "concetto scenico" estremi: Il pubblico siede attorno al palcoscenico, l'arena dove si svolge il "combattimento" dei due personaggi, un uomo e una donna che, tra perversione e crudeltà, sono alle prese con i loro conflitti sessuali e sentimentali. Un panno nero avvolge a mo' di cilindro fino al soffitto il perimetro del cerchio formato dal pubblico. L'orchestra – ineccepibile e a tratti strepitosa – agisce al di fuori del perimetro scenico, invisibile al pubblico. All'interno del cilindro alcuni schermi televisori si accendono in momenti determinati della rapresentazione e mostrano scene prese a prestito dalla televisione commerciale (finto acquario, periferie metropolitane, MTV e hotline telefoniche pornografiche). Fin dalla prima scena ottima la prestazione del coro, introdotto per illuminare alcuni momenti chiave – simmetrici – dell'opera. Fenomenali i due personaggi principali, non solo per rendimento vocale, sempre chiaro e preciso sia nei momenti della partitura tendenti all'estetica compositiva della nuova musica, che in alcuni passaggi in cui il compositore sembra ispirarsi a stilemi caratteristici dell'opera tradizionale (lunghi monologhi lirici, intensificazioni drammatiche a sottolineare alcuni punti della vicenda). Inoltre bisogna lodare esplicitamente la resa drammatica e scenica dei due interpreti – degna di attori di prosa -, grazie alla quale l'attenzione del pubblico è stata rapita e resa partecipe di un evento emozionante e indimenticabile.

Interpreti: Julie Maria Husmann, Jean Wolfgang Koch

Regia: G. H. Seebach

Scene: Hartmut Schörghofer

Costumi: Ulrike Schörghofer

Orchestra: Festival-Orchester KlangBogen Wien

Direttore: Peter Keuschnig

Coro: Wiener Kammerchor

Maestro Coro: Johannes Prinz

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