Punkt, remixare il live

Il festival norvegese fra avanguardie elettroacustiche, jazz e arti digitali.

LV

08 settembre 2010 • 2 minuti di lettura

John Paul Jones e Supersilent (Helge Sten, Ståle Storløkken, Arve Henriksen - foto Luca Vitali)
John Paul Jones e Supersilent (Helge Sten, Ståle Storløkken, Arve Henriksen - foto Luca Vitali)

PunktFestival Kristiansand

Si è chiuso Punkt 2010, ancora una volta all'insegna di sfida e composizione istantanea. Confermata anche quest'anno la formula del Live Remix, per cui capita di assistere al concerto del coro estone Segakoor Noorus e pochi minuti dopo al remix di Maja Ratkje, che improvvisa su quanto appena ascoltato, scompone e ricompone, riuscendo a dare una luce tutta nuova a quelle voci, e ad ottenere, attraverso modalità e approccio diversissimi, risultati sorprendenti. Personalità e universi musicali, spesso molto diversi, si sono visti nei tre giorni del festival: il Segakoor Noorus diretto da Raul Talmar su repertorio del grande compositore estone Veljo Tormis, Jon Hassell, Lars Danielsson, Skúli Sverrisson e tanti norvegesi: Molvaer, Henriksen, Kornstad... Jan Bang, ideatore del festival, ha presentato il recente “…and Poppies From Kandahar”, paesaggi sonori di grande raffinatezza e contemporaneità. Nessun dubbio sul "pezzo forte" dell'anno: è stato John Paul Jones. Il bassista dei Led Zeppelin, dopo un breve solo, si è unito ai Supersilent per un concerto indimenticabile all’insegna di energia e improvvisazione, che ha appassionato il numeroso pubblico. Diverse le performance di ottimo livello: i remix di J.A.Deane e il lavoro con gli studenti dell'università di Kristiansand, Knut Reiersrud e lo straordinario duo Sidsel Endresen e Stian Westerhus sono tra quelle che hanno lasciato maggiormente il segno. Estetiche e approcci molto diversi si sono confrontati per un'edizione quanto mai viva e interessante, in cui artisti più o meno affermati e dal diverso background, hanno dato vita a un autentico laboratorio in evoluzione, una sfida continua, in cui anche il Visual designer Tord Knudsen ha avuto un ruolo determinante. Affluenza e interesse anche per i seminari in cui Stuart Nicholson, Supersilent, Tormis, Karl Bartos dei Kraftwerk si sono confrontati con un pubblico curioso, costituito in larga parte da studenti.