Il fascino del trio imperfetto
Successo al Pinocchio Live Jazz per il trio di Zeno De Rossi.
30 gennaio 2014 • 2 minuti di lettura
Pinocchio Live Jazz Firenze
La performance del trio di Zeno De Rossi sul palco del Pinocchio Live Jazz ci conferma che nel nostro Paese possiamo - per fortuna - contare su musicisti che declinano il jazz come linguaggio contemporaneo, costretto a mettersi sempre in discussione. Su questa strada la formazione del batterista-compositore veronese è esemplare non solo nella rilettura degli equilibri della forma trio, ma anche come laboratorio sonoro. Il trio jazz, quasi un feticcio, smontato da ruoli, dipendenze e leaderismi dove i musicisti - come in un continuo work in progress - mettono in gioco idee, suoni, senza la necessità di un fine comune o sintesi. In questa logica la musica rimane magicamente sospesa tra contrasti, incontri e visioni, in una filosofia dove i materiali – omaggi, brani originali, improvvisazioni che siano - diventano puri pretesti, spazi dove sviluppare emozioni. Nella presentazione fiorentina del recente [i]Kepos[/i] la condivisione progettuale dei tre garantisce un set di notevole rigore ideale e libertà creative. Musica densa intrisa di poesia, inquietudini, radicalità e delicatezze: spruzzi blues, tempi dispari, rumore e provocazioni. Giorgio Pacorig da vero alchimista spreme dal Fender Rhodes i suoni più distorti con l’aiuto di pedali deformanti. Francesco Bigoni contrasta con il caldo sound del tenore gli umori acidi del piano elettrico, con il clarinetto svolazza libero. De Rossi è come sempre impeccabile nella distribuzione dei colori, nella frammentazione dei tempi e nel controllo dei volumi. Un affresco collettivo di alta qualità che – verificato il successo di pubblico - prova anche a smontare quel preconcetto legato alla presunta difficoltà di fruizione di certe ambientazioni. Quando la musica è bella, ti emoziona, non può essere difficile.
Interpreti: Zeno De Rossi: batteria; Francesco Bigoni: tenore, clarinetto; Giorgio Pacorig; piano elettrico.