Una musica per pensare l’infinito

Roma: spazio e tempo scarnificati nella partitura di Grisey

Recensione
classica
IUC - Istituzione Universitaria Concerti
16 Gennaio 2010
Se scarnifichiamo la materia, così come avviene nello spazio, troviamo energia pura; se scarnifichiamo la musica troviamo puro ritmo. Forse è questo l’assioma su cui si regge Il nero delle stelle, performato questa sera al Parco della Musica dai bravissimi percussionisti del PMCE che meritano davvero di essere nominati uno per uno: Antonio Caggiano, Antonino Errera, Fulvia Ricevuto, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri e Flavio Tanzi. A loro va il merito di aver realizzato una partitura estremamente complessa e altrettanto suggestiva, il cui futuristico e surreale scopo è quello di catapultarci all’interno di una pulsar, nel tentativo di immaginare cosa significhi assistere al vorticoso crearsi e ricrearsi dell’energia, nell’infinità dello spazio. Una bella sfida. La presenza di Margherita Hack, l’astrofisico previsto da Grisey come voce che spiega l’attività dei radiotelescopi e la natura delle pulsar prima dell’inizio dello spettacolo, ha reso l’atmosfera della sala elettrica. Questa signora dell’astrofisica, tutta vestita di nero con la sua capigliatura candida e il sorriso sornione, riesce a rendere comprensibile tutto o quasi. Ma al di là del contenuto (e questa sera si è visto molto: si è ascoltato quasi in diretta il suono del sole e di due pulsar, grazie al collegamento con l’osservatorio di Medicina) quello che la Hack trasmette è l’amore che porta per la sua disciplina, che poi è amore verso il mistero dello spazio e del tempo. Ascoltare dalla sua voce questa sera la descrizione di spazi infiniti, di stelle che danzano vorticosamente su se stesse concentrando la materia così intensamente che, se ne prendessimo tanto quanto un cucchiaino da caffè, questo peserebbe tonnellate e tonnellate, bè, per un attimo ci fa girare la testa. Così come la musica di Grisey.

Note: La prima si è tenuta il 15 gennaio presso il Parco della Musica, Teatro Studio, ore 21

Orchestra: PMCE - Parco della Musica Contemporanea Ensemble, Antonio Caggiano, Antonino Errera, Fulvia Ricevuto, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri, Flavio Tanzi

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo