Scala: il Barbiere dell'Accademia

Ottima prova di Evelino Pidò sul podio

Il Barbiere di Siviglia (Foto Brescia e Amisano)
Il Barbiere di Siviglia (Foto Brescia e Amisano)
Recensione
classica
Teatro alla Scala, Milano
Il Barbiere di Siviglia
04 Settembre 2023 - 18 Settembre 2023

All'apertura autunnale del sipario, la Scala ha affidato alla sua Accademia la ripresa del Barbiere di Siviglia, andato in scena due anni fa con la direzione Riccardo Chailly, ora invece affidata a Evelino Pidò. Per quanto riguarda lo spettacolo firmato da Leo Muscato, con le scene di Federica Parolini, valgano le considerazioni già pubblicate dal GdM (09/2021). Il gioco del teatro nel teatro talvolta funziona, ma troppo spesso è appesantito da invadenti coreogafie con maschietti baffuti in tutù che compaiono casualmente (come nella prima aria di Rosina e durante il temporale dell'ultimo atto) e da siparietti settecenteschi con parrucconi, che nulla aggiungono all'opera, né la commentano, la disturbano soltanto. Mentre l'armamentario di armadi in scena permette rapidi colpi di mano a Figaro, che deve allestire lo spettacolo, a Rosina étoile di un fantomatico corpo di ballo, a Bartolo impresario, anche se non basta a reggere lo spettacolo. Il vero sostegno viene in realtà dal podio perché Pidò, grande specialista del repertorio belcantistico, ha trovato un'ottima intesa con l'organico dell'Accademia ed è riuscito a ottenere una compattezza e una trasparenza da orchestra da camera, senza per altro rinunciare al volume di suono. A questo si aggiungano anche leggerezza e precisione, risultate evidenti fin dall'ouverture e confermate nell'arco dell'opera. Il direttore ha purtroppo avuto a che fare con un cast poco adatto a stare al passo, non per la probabile immaturità dei tre allievi dell'Accademia - Huanhong Livio Li (Basilio), Giuseppe De Luca (Fiorello e Ufficiale), Greta Doveri (un'inedita Berta giovanile) - piuttosto per l'inadeguatezza dei cantanti in carriera. Paul Grant (Figaro), pur disinvolto in scena, ha voce tonante ma incolore e pronuncia approssimativa; Chuan Wang (Almaviva) e Chiara Tirotta hanno voci inedeguate allo spazio del Piermarini, appena meglio di loro se la cava Marco Filippo Romano (Bartolo). Non a caso il momento vocalmente meglio riuscito è stato il quintetto, quando le voci si sorreggono una con l'altra. Insomma, l'operazione Barbiere, che pur garantirà la sala piena per altre cinque repliche, non è un biglietto da visita all'altezza dell'Accademia della Scala. Per la quale andrebbero forse programmati titoli meno noti, onde evitare raffronti imbarazzanti.

A fine serata comunque moltissimi applausi per tutti, come al termine delle varie arie per i singoli interpreti.

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