Occupation, l'etichetta di Occupy

A caccia di donazioni on line per pubblicare i dischi del movimento

Recensione
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L’ultima volta avevano fatto notizia grazie all’appoggio di Thom Yorke e dei Massive Attack. Adesso Occupy London, il quartier generale del movimento Occupy nel Regno Unito, mette in moto quella che all'inizio poteva sembrare una semplice dichiarazione di intenti. La musica del movimento (che "il giornale della musica" ha raccontato nell'inchiesta di febbraio) potrebbe presto trovare una casa proprio a Londra con la Occupation Records, l’etichetta che punta a mettere insieme e produrre il lavoro dei musicisti a favore della protesta. La sfida è ambiziosa: raccogliere 20.000 sterline entro il 20 febbraio attraverso le donazioni online. A pochi giorni dal lancio hanno contribuito 137 persone, per un totale che supera di poco le tremila sterline. I fondi serviranno soprattutto per il primo disco, "Folk the Banks", previsto per metà febbraio, cui seguiranno altri quattro progetti già in lavorazione. Con la donazione non si guadagna solo la soddisfazione di avere partecipato alla causa, ma anche qualcosa di più concreto, che si fa più prezioso con l’aumento della cifra: chi offre una sterlina vedrà il proprio nome sul sito, mentre i grandi benefattori da oltre 500 sterline si vedranno recapitare a casa, tra cd e altro merchandising, anche una copia del disco firmata direttamente da Jamie Reid, l’artista che ha realizzato alcune indimenticabili copertine per i Sex Pistols, compresi i singoli di "Anarchy in the UK" e "God Save the Queen".


Occupation Records: The 99 per cent to launch a record label from You and I Films on Vimeo.

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