Un viaggio alla scoperta dell’altro

Lo spettacolo Mondi possibili presentato dalla Fondazione Toscanini di Parma trasforma il tema dell’accessibilità in emozione

Mondi possibili (foto Luca Pezzani)
Mondi possibili (foto Luca Pezzani)
Recensione
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Parma, Sala Ipogea CPM La Toscanini
Mondi possibili
18 Febbraio 2024

Il debutto dello spettacolo Mondi Possibili – una coproduzione tra La Toscanini, Fondazione Haydn e AsLiCo. – ha rappresentato una significativa occasione per ribadire come il teatro musicale possa incarnare un potente strumento di condivisione, al tempo stesso, di valori sociali ed estetici da un lato e di emozioni dall’altro.

Ideato con un approccio ad alta accessibilità, questo spettacolo è stato sviluppato con audiodescrizione e soprattitoli e progettato per un organico che comprendeva un quartetto d’archi, voce di soprano e interprete LIS (Lingua dei Segni Italiana). L’iniziativa è rientrata nel progetto pilota “Tutte e tutti per 1”, vincitore del contributo assegnato dal Ministero della Cultura e finalizzato a inserire artisti con disabilità in contesti professionali. Uno spettacolo rivolto ai bambini dai 6 ai 10 anni e destinato alle scuole e le famiglie nelle regioni di riferimento dei tre enti proponenti (Emilia-Romagna, Trentino Alto-Adige e Lombardia).

Mondi possibili (foto Luca Pezzani)
Mondi possibili (foto Luca Pezzani)

Preceduto a qualche giorno di distanza da un convegno che ha messo a confronto referenti istituzionali e addetti ai lavori sulle differenti declinazioni del tema “Accessibilità, inclusione e attivismo: nuove prospettive per la musica classica”, questo spettacolo ha portato in scena l’incontro tra mondi diversi come metafora del raffronto tra linguaggi – e vissuti – differenti. Un incontro letto come convergenza di lontananze generate innanzitutto da quell’impasto di abitudini, convenzioni e pigri schemi mentali che intride la nostra quotidianità, spesso creando distanze tra individui che sono portatori di condizioni diverse, siano esse rappresentate da differenze sociali, ideologiche, sessuali, etniche e così via. Un contesto che comprende, naturalmente, anche le diverse abilità fisiche e non solo.

In questo quadro la messa in scena proposta in questa occasione – plasmata dalla regia e drammaturgia di Manuel Renga e dalle scene di Stefano Zullo – ha tratteggiato una vicenda che, narrando dell’incontro tra il Viaggiatore e la Signora del Mondo della Musica, ha posto al centro il confronto tra il linguaggio musicale e il linguaggio del corpo che, in prima istanza, non sono in grado di comunicare. In seguito, la Signora prova a trasformare la musica in qualcosa di visivo e, parallelamente, il Viaggiatore lo traduce in movimento attraverso il suo corpo. Così, anche grazie a una buona dose di fiducia e tanta buona volontà, prende corpo il processo di costruzione di un codice di comunicazione comune che, unendo aspetto musicale e aspetto visivo, si sviluppa in un crescendo che culmina nel Viaggiatore protagonista e testimone di quella che definisce “l’esperienza più bella della mai vita”, realizzata ascoltando la musica attraverso il tatto e interpretando quella musica attraverso il suo corpo. Un percorso di conoscenza reciproca, avvicinamento e condivisione, confluito in un finale che ha coinvolto tutto il pubblico presente, suggellando l’ideale gemellaggio fra i due mondi, apparentemente lontani tra loro, ma in realtà molto vicini.

Mondi possibili (foto Luca Pezzani)
Mondi possibili (foto Luca Pezzani)

Protagonisti sul palcoscenico il soprano Francesca Mannino – una Signora del Mondo della Musica delineata con solida ed efficace presenza vocale – e il LIS performer Diana Anselmo – un Viaggiatore ben tratteggiato con brillante consapevolezza scenica – accompagnati con bell’impegno dal Quartetto d’archi La Toscanini – Camilla Mazzanti, Sara Colombi (violini), Ilaria Negrotti (viola), Maria Cristina Mazza (violoncello) – oltre ad Antonio De Lorenzi (preparatore musicale).

L’impaginato musicale ha compreso arie di Gioachino Rossini (Semiramide e La Cenerentola), Wolfgang Amadeus Mozart (Le nozze di Figaro) e i brani Un modo ci sarà e Mondi Possibili di Simona Iuorio, compositrice dall’ispirato segno inventivo vincitrice di una call per autori under 35 con disabilità e chiamata qui a comporre i due brani originali per lo spettacolo, oltre a trascrivere le musiche di Rossini e Mozart per quartetto d’archi e voce.

Mondi possibili (foto Luca Pezzani)
Mondi possibili (foto Luca Pezzani)

Tanti e convinti gli applausi che hanno accompagnato uno spettacolo pregnante, delicato e prezioso, che merita di essere seguito anche in occasione delle prossime messe in scena: a Trento il 22 marzo, a Bolzano il 23 marzo e a Como il 13 luglio.

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