A Liegi un concerto “assaggio” della nuova stagione

Sul podio dell'Orchestra dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège un’energica Speranza Scappucci, con la voce di Silvia Dalla Benetta

Opéra Royal de Wallonie-Liège
Recensione
classica
Opéra Royal de Wallonie-Liège, Liegi
Concerto d’estate
02 Settembre 2018

Lo intitolano Concerto d’estate, ma è in effetti un’anticipazione, un vero e proprio “assaggio”, della prossima stagione dell’Opera di Liegi con in scaletta, per la maggior parte, pezzi delle opere di prossima programmazione. Un modo intelligente per far venire voglia di andare poi a sentire i diversi lavori nella loro interezza e fidelizzare un pubblico che ha risposto con il tutto esaurito in sala, a onor del vero complice anche la gratuità del concerto.

Protagoniste quest’anno due signore in rosso, rossi infatti i capelli – ma anche i mocassini brillanti sul podio – del maestro Speranza Scappucci, direttore principale a Liegi, in elegante candido “pigiama” da sera, e rosso il fasciante abito del soprano drammatico di coloratura Silvia Dalla Benetta che nella parte di Elvira ne I Puritani ha regalato una toccante interpretazione di  “O rendetemi... Qui la voce... Vien Diletto” con delicatissimi, meravigliosi, piano che hanno rubato la scena a una Scappucci che per il resto del tempo è stata fulcro carismatico del concerto, iniettante energia ai suoi musicisti e in sala.

Orchestra dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège - Speranza Scapucci

E per iniziare alla grande, è stata scelta l’overture de La gazza ladra di Rossini con i suoi veloci crescendo ben eseguiti dall’Orchestra dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège che ha dato prova di coesione e fluidità d’esecuzione, particolarmente in questo primo pezzo e poi nella Marcia trionfale dell’Aida, opera che a Liegi la Scappucci dirigerà il prossimo febbraio in un nuovo allestimento di Stefano Mazzonis di Pralafera. Per questa ragione, la Scappucci ha voluto poi riproporre la Marcia trionfale per il bis, unica scelta forse non condivisibile di uno spettacolo per il resto ben costruito: dopo il Preludio, l’Abbandono e la Tragedia da Le Villi di Puccini, «bellissimi, eppure poco conosciuti» come ha sottolineato rivolgendosi alla sala la stessa Scappucci, tornare indietro ad un pezzo come la Marcia trionfale ha un po’ rovinato la raffinata estasi procurata da Le Villi e il pubblico infatti non si è esaltato come di solito succede con i bis.

La Marcia trionfale è stato comunque anche il momento più espressivo del Coro guidato da Pierre Iodice, un po’ in sordina invece nel “Ainsi que la brise légére” del Faust di Gounod e ne “Vedi, le fosche notturne spoglie” dal Trovatore, l’opera che il prossimo 16 settembre inaugurerà la stagione con la direzione del maestro Daniel Oren.

Dopo il concerto, merita un cenno, in un sala del teatro la presentazione al pubblico in sintesi delle opere in cartellone a cura di Jean-Marc Onkelinx, particolarmente appassionata, ben curata e accattivante.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

I poco noti mottetti e i semisconosciuti versetti diretti da Flavio Colusso a Sant’Apollinare, dove Carissimi fu maestro di cappella per quasi mezzo secolo

classica

Arte concert propone l’opera Melancholia di Mikael Karlsson tratta dal film omonimo di Lars von Trier presentata con successo a Stoccolma nello scorso autunno

classica

Piace l’allestimento di McVicar, ottimo il mezzosoprano Lea Desandre