Il Palazzetto Bru Zane festeggia il Natale con Armellini

Il 13 dicembre la pianista veneta sarà protagonista del tradizionale appuntamento con il concerto di Natale al Centro di Musica Romantica Francese

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Leonora Armellini
Leonora Armellini

Lasciato ormai alle spalle il festival d’autunno dedicato a Jules Massenet e in attesa del festival di primavera dedicato alle compositrici francesi, il Palazzetto Bru Zane chiude l’anno con il tradizionale concerto di Natale. Nella sede veneziana del Centro per la musica romantica francese il prossimo 13 dicembre protagonista del concerto sarà la pianista Leonora Armellini. Nata a Padova nel 1992, Armellini si è imposta fra i giovani talenti del pianismo internazionale vincendo nel 2010 il Premio Janina Nawrocka per la “straordinaria musicalità e la bellezza del suono” al Concorso Pianistico Internazionale Fryderyk Chopin di Varsavia.

Ospite regolare delle più prestigiose istituzioni concertistiche internazionali, al concerto di Natale intitolato “Leonora suona Déodat” la pianista veneta proporrà un programma fedele alla linea artistica del Palazzetto Bru Zane. Il pubblico potrà ascoltare pagine pianistiche di Marie-Joseph-Alexandre Déodat de Séverac, compositore originario della Linguadoca oggi poco noto, considerato il cantore delle musiche regionali in polemica con il centralismo “parigicentrico” colpevole dell’impoverimento delle tradizioni locali in Francia fra XIX e XX secolo. Molto legato alle sue origini, a partire dal 1910 Déodat de Séverac si stabilisce nella regione dei Pirenei orientali, a Céret, attirando l’interesse di vari artisti. Nella sua musica si ritrova il suo interesse per le tradizioni musicali occitane e catalane, anche attraverso l’impiego di strumenti musicali di origine popolare di quelle regioni nelle sue composizioni per orchestra.

Per offrire al pubblico un quadro più completo dell’effervescente e poliedrica produzione musicale della Belle Époque, accanto ai pezzi di Déodat de Séverac verrano eseguite anche composizioni per pianoforte di Claude Debussy oltre ai Chants d’Espagne e Champagne Valse di Isaac Albéniz, a dimostrazione dei fecondi legami artistici che legano i due versanti dei Pirenei alla svolta del nuovo secolo.

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