Il Vespro di Monteverdi secondo Giuseppe Maletto

Ascoltando il tactus del capolavoro sacro di Monteverdi nel "restauro" di Compagnia del Madrigale, Cantica Symphonia e La Pifarescha

La Compagnia del Madrigale, Cantica Symphonia, La Pifarescha
La Compagnia del Madrigale
Disco
classica
La Compagnia del Madrigale, Cantica Symphonia, La Pifarescha
Claudio Monteverdi. Vespro della Beata Vergine
Glossa
2017

A distanza di oltre quattro secoli, il motto monteverdiano “presto e bene insieme non conviene” è stato preso alla lettera da Giuseppe Maletto che unendo i tre ensemble La Compagnia del Madrigale, Cantica Symphonia e La Pifarescha ha compiuto un personale restauro dell’immagine sonora del monumentale capolavoro del compositore cremonese dato alle stampe nel 1610.

Il risultato è di sorprendente bellezza ed esalta la straordinaria qualità della musica di Monteverdi facendo respirare ogni singola linea melodica e risaltare i colori vocali e i timbri strumentali attraverso un rallentamento dei tempi di esecuzione che rispetta i valori originali della partitura, con un consistente uso del legato e uno sfrondamento delle ornamentazioni vocali non prescritte dal compositore.

Registrato nella Basilica di San Maurizio a Pinerolo, il Vespro della Beata Vergine da concerto, composto sopra i canti fermi non smette di stupire e incantare per la sua densità espressiva e per la ricchezza dei dettagli e delle soluzioni musicali, come un grande polittico sonoro da contemplare e ammirare a più riprese. In esso si incontrano e si fondono mirabilmente la polifonia madrigalesca, lo stile concertato, la monodia accompagnata, la policoralità, con quella sapiente sintesi tra Rinascimento e Barocco che è l’inconfondibile segno lasciato da Monteverdi nella storia della musica europea.

La Compagnia del Madrigale, Cantica Symphonia, La Pifarescha

Il dialogo tra le belle voci soliste della Compagnia del Madrigale e il coro di Cantica Symphonia è accompagnato ed energicamente sostenuto dagli strumenti dell’alta e della bassa cappella di La Pifarescha, e la dimensione maestosa e solenne del Vespro, che probabilmente venne concepito per una esecuzione privata destinata alla corte mantovana, è valorizzata attraverso la messa a fuoco della grande quantità di sfumature e dettagli contenuti nelle sue quattordici parti, comprendenti le due versioni a sette e a sei voci del Magnificat conclusivo.

 

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