David & Jonathas, ‘tragédie en musique’ di Charpentier

Un cofanetto propone in disco e in video l’opera eseguita nella Chapelle Royale di Versailles

Charpentier "David et Jonathas" (foto Agathe Poupeney)
Charpentier "David et Jonathas" (foto Agathe Poupeney)
Disco
classica
Reinoud Van Mechelen, Caroline Arnaud, Ensemble Marguerite Louise
Charpentier David & Jonathas
Château de Versailles
2023

La ‘tragédie en musique’ di Marc-Antonine Charpentier David et Jonathas venne rappresentata nel febbraio del 1688 nel Collège Louis Le Grand, la prestigiosa scuola dei gesuiti che prima di divenire una fondazione reale si chiamava Collège Clermont. Il libretto in francese di François de Paule Bretonneau è una libera rielaborazione della vicenda biblica narrata nei due Libri di Samuele, nella quale il sentimento di amicizia tra i due eroi ai quali è intitolata l’opera risalta nel quadro allegorico della rappresentazione del rapporto tra potere regale e potere divino.

Nel collegio gesuitico venivano allestite opere di intrattenimento edificante destinate agli allievi di alto rango principalmente due volte l’anno, una estiva prima delle vacanze, e l’altra nel periodo del Carnevale, e le arti della declamazione, della musica e della danza erano tenute in grande considerazione.

La sua struttura rispecchia quella della tradizione della tragédie lyrique con un prologo e cinque atti, e con l’alternanza di parti vocali soliste e di interventi del coro, con immancabili danze, che era stata già ampiamente delineata e consolidata da Lully. Ma al di là del modello per antonomasia dell’opera francese, qui si percepisce pienamente la qualità del compositore che rimase nell’ombra fino alla morte del deus ex machina che ha dominato a lungo la scena musicale all’epoca di Luigi XIV.

Reinaud van Mechelen (David), Caroline Arnaud (Jonathas)
Reinaud van Mechelen (David), Caroline Arnaud (Jonathas)

Ad un primo ascolto David et Jonathas potrebbe sembrare una delle numerose tragedies lyriques, sia per la scrittura orchestrale che per quella vocale, e per l’estrema attenzione alla declamazione e il flusso continuo di arie, ariosi alternati a frequenti interventi del coro, e solo nel quinto atto, dove di concentra il pathos e l’aspetto fortemente drammatico della vicenda, si percepisce più chiaramente una certa influenza della tradizione dell’oratorio, che deriva certamente dal fatto che il compositore francese soggiornò a Roma per apprenderne i segreti dal suo più illustre rappresentante, Giacomo Carissimi.

Anche la presenza del soprannaturale sebbene priva di machinerie, in questo caso rappresentata dall’Ombra di Samuele evocata dalla Pitonessa che nel Prologo viene interrogata da Saul e la successiva apparizione dei demoni, è uno degli ingredienti onnipresenti nella principale forma del teatro musicale barocco della Francia del Grand Siècle.

La definizione di ‘tragédie en musique’ appare sia sul frontespizio del libretto che su quello della partitura non autografa, ma in realtà si tratta di un esempio originale e ibrido nel quale appaiono sintetizzati numerosi aspetti del teatro musicale francese, e delle tragedie in latino promosse dai padri gesuiti che spesso venivano rappresentate insieme a quelle musicali secondo la prassi degli intermedi.

L’opera eseguita nella Chapelle Royale di Versailles è stata registrata e filmata nel mese di novembre 2022 in occasione del suo elegante allestimento, e il cofanetto comprende due CD e una doppia versione video nei formati DVD e BD, che consente di apprezzare tutti i dettagli di questa affascinante produzione.

David Witczak (Saül)
David Witczak (Saül)

L’eccellente cast vocale scelto per interpretare questo capolavoro di Charpentier è composto da Reinoud Van Mechelen (David), Caroline Arnaud (Jonathas), David Witczak (Saül), François-Olivier Jean (Pythonisse); Antonin Rondepierre (Joabel), Geoffroy Buffière (L’ombre de Samuel) e Virgile Ancely (Achis) che interpretano i ruoli principali, con altri otto cantanti per quelli secondari, accompagnati da Choeur et Orchestre Marguerite Louis diretti da Gaétan Jarry, con la regia di Marshall Pynkoski, le coreografie di Jeannette Lajeunesse Zingg, le scene di Antoine e Roland Fontaine, e i costumi di Christian Lacroix.

Il talento dei protagonisti dei ruoli principali raggiunge momenti di grande intensità sia nei rispettivi monologhi che per esempio nel dialogo tra Saül, e David e Jonathas del terzo atto, reso con accenti particolarmente drammatici. L’estrema attenzione verso la gestualità e i movimenti e la distribuzione dei cantanti nello spazio ridotto della scena, non bisogna dimenticare che tutto si svolge nella Chapelle Royal e non in teatro, crea una atmosfera di ritualità estremamente suggestiva, e in particolare i tableaux vivants del quinto atto sembrano ispirati dai quadri e dalle decorazioni di Charles Le Brun. Anche il lungo toccante monologo di Jonathas del quarto atto rivela la capacità di Charpentier di caratterizzare musicalmente la storia della profonda amicizia tra i due eroi che sconfina nell’amore.

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