Regia accorta nelle scelte ed eccellente interpretazione del basso Giacomo Prestia per un "Don Quichotte" che a Trieste non convince del tutto, complice una prova orchestrale poco aperta agli slanci della partitura di Massenet.

Ampio successo di pubblico al Verdi di Trieste per un nuovo allestimento di "Madama Butterfly" caratterizzato più dalla eccellente prova degli interpreti vocali che dalle poco significative scelte del regista e dello scenografo.

Prima assoluta al Malibran di Venezia per il lavoro che De Pirro ha realizzato insieme a docenti e studenti, sorta di favola per avvicinare giovani e meno giovani al linguaggio della musica e del mondo delle immagini che nel teatro d'opera magicamente si rinnovano a ogni occasione, liberi da qualsiasi condizionamento di un mondo sempre più tendente alla mercificazione.

Tra le cortine fumogene che avvolgono un magico palcoscenico presso il Castello di Miramare il musical di Michael Kunze e Sylvester Levay rinnova il mito della principessa Sissi in chiave anticonvenzionale ma sempre affascinante.

Un vivace e incalzante Paganini di Franz Lehár ha brillantemente inaugurato il XXXV Festival Internazionale dell'Operetta a Trieste, sotto l'eccellente direzione dell'austriaco Alfred Eschwè.

"Alcina" di Haendel trova al Teatro Verdi di Trieste un cast vocale di notevole livello, seppur accompagnato da un'orchestra assai poco convincente, ma la regia finisce coll'indispettire il pubblico.

Ottima prova del direttore Daniel Oren e di un validissimo cast vocale nel Barbiere di Siviglia che ha ripetuto il successo di cui tradizionalmente gode Rossini a Trieste.

Il forte recupero della teatralità nei capolavori di Monteverdi e Stravinskij, portano il regista Roberto De Simone a un disincantato uso del dialetto siciliano per il primo, e a un originalissimo uso del rap per il secondo, in uno spettacolo tutto dedicato alla denuncia degli orrori della guerra.

Al Verdi di Trieste "Così fan tutte" si giova di una agile ed equilibrata regia ma manca l'appuntamento con la magia musicale pensata da Mozart.

Rossini, Mendelssohn e Brahms risuonano nell'ampia chiesa di San Domenico, mirabilmente interpretati da uno Zimerman in perfetta forma e dalla stupefacente Orchestra "Sinfonia Helvetica" guidata da Grzegorz Nowak.

La formazione specializzata nel repertorio contemporaneo e sperimentale si esibisce con un vario e avvincente programma, tra effetti speciali di luce e di amplificazione.

La sensibilità e la bravura di Pavel Vernikov, Anatole Liebermann e Kostantin Bogino regalano al pubblico cividalese una splendida esecuzione dei Trii di Smetana e Cajkovskij.