Il 2025 segna l’importante traguardo dei 40 per i Corsi di alto perfezionamento per strumentisti ad arco dell’Accademia Stauffer di Cremona.
Era il 1985 quando, grazie all’entusiasmo e alla lungimiranza di Andrea Mosconi e Salvatore Accardo e grazie alla Fondazione Stauffer, istituzione privata impegnata nella promozione e tutela del patrimonio culturale musicale, fondata nel 1970 per volontà di Walter Stauffer, imprenditore e mecenate di origini italo-svizzere, profondamente legato a Cremona, partirono i corsi di perfezionamento.
Quattro classi - violino, viola, violoncello e contrabbasso – ovvero corsi annuali rivolti ai giovani strumentisti ad arco, come segno di un legame indissolubile con Cremona e la tradizione liutaria. Oggi la Stauffer è, a livello internazionale, tra le più importanti accademie. Nel corso degli anni di attività musicale i principi fondanti dei corsi sono rimasti invariati. Tra i docenti, insieme con due dei docenti storici, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna, invece alcuni naturali avvicendamenti: Frans Helmerson violoncello, Alberto Bocini contrabbasso e poi il Quartetto di Cremona.
A Salvatore Accardo abbiamo chiesto di raccontarci gli inizi di questa straordinaria avventura accademica e musicale…
A onor del vero l’idea di istituire i corsi di perfezionamento a Cremona fu di Andrea Mosconi, persona straordinaria [Andrea Mosconi, violinista, già direttore artistico del Monteverdi Festival, della Civica Scuola di Musica e per tantissimi anni conservatore della collezione civica degli strumenti ad arco di Cremona oggi al Museo del Violino, ndr].Come ex violinista ogni estate veniva a Siena ad ascoltare i corsi di perfezionamento che tenevo alla Chigiana. Così un giorno mi propose di organizzare qualcosa del genere a Cremona. “Ne sarei felicissimo!” – gli risposi – “ma non solo per un mese estivo, come a Siena. Mi piacerebbe lavorare con i miei allievi tutto l’anno!”. Così Andrea si diede subito da fare. Rientrato a Cremona parlò della sua idea all’allora presidente della Fondazione Stauffer, il notaio Giuseppe Gambaro. A me chiese poi quali colleghi avrei voluto avere al mio fianco. Scegliere i “compagni di viaggio” fu l’aspetto più facile. A Siena collaboravo già con Bruno Giuranna e Franco Petracchi. Al violoncello proposi Rocco Filippini, musicista straordinario con il quale tutti noi avevamo già suonato. E anche questa si rivelò la scelta giusta. Dopo un mese Mosconi mi telefonò per dirmi che era tutto fatto. “Vieni a Cremona che ci accordiamo”.
Primo anno dei corsi il 1985?
Esattamente. Gli inizi furono nella sede di Piazza Lodi, non proprio ideale dal punto di vista logistico! Poi ci spostammo in via Realdo Colombo dove si tenevano i corsi della Civica Scuola di Musica. Fino a quando, nel 2021 la Fondazione si è trasferita nella splendida sede di Palazzo Stauffer, al civico 6 di via San Martino.
Per i Corsi, sempre la stessa formula come 40 anni fa?
Da subito la precisa richiesta di noi docenti fu quella di non volere alcuna interferenza ministeriale. Chiedevamo carta bianca sia per quanto riguardava la scelta degli allievi sia per i programmi. Inoltre tutti i corsi Stauffer sono ancora oggi gratuiti. Gli allievi sono esentati dal pagamento di qualunque quota di frequenza. Indubbiamente un supporto importante.
E l’offerta formativa?
Negli ultimi anni, soprattutto da quando l’Accademia si è trasferita nella sede attuale, l’offerta formativa si è arricchita incredibilmente. E sempre prediligendo l’eccellenza, la qualità dell’offerta didattica e musicale. Penso ad esempio alle varie masterclass e, come docente – questo lo dico naturalmente con orgoglio – penso a quelle tenute da Massimo Quarta e Marco Rizzi, due miei ex allievi Stauffer!
Ritengo fondamentale che i ragazzi possano avere una visione la più ampia possibile sia dal punto di vista tecnico che musicale. Poi saranno loro a scegliere il percorso che vorranno intraprendere.
E per quanto riguarda gli allievi?
Negli ultimi anni abbiamo avuto un aumento incredibile di domande. Il mio corso oggi è frequentato da 20 allievi. Tanti! Arrivano da tutto il mondo. Dalla Cina dal Giappone, Russia, Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Germania… e ovviamente anche dall’Italia!
Oggi l’Accademia vive una dimensione internazionale. Nei primi anni per la maggior parte avevamo allievi italiani. Ora tutto è cambiato. Pensi, ci sono più allieve che allievi! È cresciuta la preparazione tecnica delle giovani musiciste ed è cresciuto il numero delle loro domande per accedere ai corsi accademici. Nella mia classe su 20, 15 sono allieve.
Veniamo al tradizionale concerto di fine anno accademico STAUFFER 40 | Omaggio a Cremona di Giovedì 29 Maggio in Auditorium Arvedi, Museo del Violino. Come ogni anno, sin dal 1986, questo è l’appuntamento musicale offerto dalla Fondazione Stauffer alla città di Cremona. Sarà il concerto, come sempre gratuito ma con prenotazione obbligatoria, di due dei quattro docenti fondatori, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna che, come da tradizione, suoneranno insieme con gli allievi Stauffer.
Questi concerti sono nati per una necessità: far musica insieme con i nostri allievi – prosegue Accardo - Dichiaro qui il pensiero condiviso da tutti i miei colleghi: fare musica da camera è fondamentale nel percorso formativo di un giovane musicista.
Salvatore Accardo, Omaggio a Cremona edizione 2024
Bruno Giuranna, Omaggio a Cremona edizione 2024
Riguardo al programma di sala… oltre al celebre Quintetto op.44 per pianoforte e archi di Robert Schumann, nella prima parte sarà eseguito il Quartetto op.45 di Anton Arensky, dall’insolito organico: un violino, una viola e due violoncelli…
Certamente un organico molto particolare. Il Quartetto di Arensky è bellissimo ma resta una composizione poco eseguita per via del suo organico atipico. Poco probabile che ci sia un Quartetto d’archi che vada in giro solo con un violino una viola e due violoncelli. Ecco perché l’op.45 resta una composizione di raro ascolto se non in situazioni particolari, magari in festival con molti strumentisti o dove non ci siano gruppi costituiti.
I concerti Omaggio a Cremona nascono insieme con i Corsi di alto perfezionamento?
Nella carriera di noi docenti, sin da quando a nostra volta eravamo giovani musicisti, ciò a cui aspiravamo di più era suonare con i “grandi”. Mi sento di poter dire che tutti noi abbiamo avuto questa fortuna. Per quanto mi riguarda ho avuto la fortuna di incontrare e suonare con i più grandi musicisti del secolo passato: Ojstrach, Isaac Stern, Andrés Segovia, Michelangeli… A parte il momento didattico, aldilà del rapporto insegnante-allievo, ci deve essere il momento del suonare anche insieme ai grandi. E i nostri ragazzi sono felicissimi di avere questa opportunità. Fare musica da camera ti insegna a suonare ascoltando. Non ascoltando se stessi, ma i colleghi che suonano con te. Questo ti fa capire che a un certo punto finisce la tua libertà e incomincia la libertà dell’altro musicista. È una lezione di vita.
Prenotazione biglietti.