Nuvole e bassi

Il Mamo Trio di Massimo Moriconi al Future Best Jazz

foto Ulisse Cipriani
foto Ulisse Cipriani
Recensione
jazz
Altotenore - FB Jazz San Giovanni Teatino
27 Luglio 2010
Le nuvole, come scriveva Pessoa, rattristano per l’oscurità o rallegrano per la bianchezza. Quelle giunte sul cielo di San Giovanni Teatino, riversando copiosa pioggia, avrebbero potuto gelare i presenti del palco allestito nella frazione di Sambuceto, se l’organizzazione del Future Best Jazz non avesse preventivamente predisposto una location alternativa al coperto: il concerto infatti si è tenuto nell’auditorium della Scuola Civica di Musica. Invece poco aveva a che fare con gli eventi atmosferici la ballad “Nuvole”, composta da Massimo Moriconi, che si è prodigato al contrabbasso e al basso elettrico e che ha “rallegrato per la bianchezza”. Il Mamo Trio, completato da Ellade Bandini alla batteria e da Egidio Marchitelli alla chitarra elettrica, ha reinterpretato vari classici come “A night in Tunisia”, “Caravan” e una versione di “Besame mucho” con sezioni piene di swing alternate ad altre dal gusto squisitamente latin jazz. Il bassista romano ha continuamente impepato la serata con simpatiche battute, spesso improvvisate, come se l’attitudine jazzistica fosse applicata anche alla sua vena umoristica. La prima parte dell’esibizione si è conclusa con “Funk rock”, altro brano scritto da Moriconi e in cui i due generi citati nel titolo venivano inizialmente alternati in sezioni ben definite, per poi miscelarsi in una fusion dalle soluzioni dinamiche molto efficaci. Per la jam session conclusiva si è unito alla band Piero Delle Monache, pregevole sassofonista, nonché direttore artistico del festival. L’aspetto più gratificante dei concerti del Mamo Trio è notare come le straordinarie capacità tecniche non siano puri virtuosismi esibizionistici, bensì ulteriori possibilità espressive per l’arricchimento di un linguaggio capace di suscitare emozioni imprevedibili. Il concerto è stato anticipato dal set del duo formato dal chitarrista Tomaso Lama e dalla cantante Cristina Cameli, dallo stile raffinato, ma piacevolmente arcigna nell’interpretazione reiterata dello scat.

Interpreti: Ellade Bandini - Batteria Egidio Marchitelli - Chitarra elettrica Massimo Moriconi - Contrabbasso e basso elettrico

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