Werther il selvaggio

Il nuovo allestimento della Staatsoper porta in primo piano uno dei maggiori talenti canori della nuova generazione, la mezzosoprano Elina Garanca. Un altro giovane talento, il direttore svizzero Philippe Jordan, non raggiunge con la poco motivata orchestra gli esiti e gli effetti che forse avrebbe voluto ottenere.

Recensione
classica
Staatsoper Vienna
Jules Massenet
25 Febbraio 2005
Vienna sembrerebbe avere una relazione molto particolare con quest'opera di Massenet. Non solamente qui se ne ebbe la prima rappresentazione assoluta, ma negli ultimi anni si sono susseguiti diversi allestimenti. Quello che la Staatsoper ha presentato nella stagione in corso ha riscosso giudizi controversi soprattutto per le sue scelte di regia. Serban ambienta la vicenda negli anni '50 e piazza al centro della scena un immenso albero che domina il palco, sempre, anche nelle scene di interni. Il variare dei suoi colori rappresenta le 4 stagioni e dà una vaga idea del passare del tempo. A questa staticità si oppongono movimenti scenici spesso troppo improvvisi, frenetici e irrazionali che non aiutano lo svolgimento drammatico. Sembrano, invece, inserti immotivati di slapstick infiltratisi contro la volontà del regista. Per fortuna che c'è lei a salvare la serata: la giovane mezzosoprano Elina Garanca che si è rivelata una delle artiste liriche più interessanti della nuova generazione. La voce corposa e rotonda domina tutti i registri e la sua presenza scenica è incisiva ed effettiva senza mai scadere in eccessi e vanti da primadonna fuori posto. Alvarez è il tipico tenore di razza, quello che riesce a coinvolgere il pubblico nonostante le numerose sbavature e il controllo non sempre completo della voce. E lui a ricevere gli applausi più sonori. Ma la sua presenza scenica proprio non calza: più che l'eroe romantico spesso ricorda un goffo orso. Jordan approccia la partitura con eccesso di pathos, laddove sarebbe stato più opportuno un lavoro di differenziazione timbrica. Le filigrane orchestrali così spesso si irrigidiscono e vanno a finire troppo in primo piano coprendo le voci. Il Werther presentato, in realtà, non convince appieno eppure per ascoltare la Garanca vale la pena un viaggio.

Note: nuovo allestimento

Interpreti: Werther: Marcelo Álvarez; Albert: Adrian Eröd; Le Bailli: Alfred Kramek; Charlotte: Elina Garanca; Sophie: Ileana Tonca; Schmidt: Peter Jelosits; Johann: Marcus Pelz

Regia: Andrei Serban

Scene: Peter Pabst

Costumi: Peter Pabst

Direttore: Philippe Jordan

Maestro Coro: Ernst Dunshirn

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