Un Bruckner coreano

Iniziata all'Accademia di Santa Cecilia la tournée europea della KBS Symphony Orchestra

Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
13 Settembre 2016
Per coloro - e sono la maggior parte - che non hanno la possibilità di girare le sale da concerto dei cinque continenti, l'occasione di ascoltare un'orchestra in tournée è un modo per conoscere il mondo musicale al di là dei confini di casa, togliendosi così una curiosità e facendo al contempo un'esperienza molto istruttiva. In particolare, non capita praticamente mai di ascoltare un'orchestra coreana, quindi era un'occasione da non perdere il primo concerto della tournée europea della KBS Symphony Orchestra, fondata sessant'anni fa a Seoul come orchestra radiofonica (KBS è l'acronimo di Korean Broadcasting System) e considerata la migliore orchestra sinfonica della Corea del Sud. Diciamo subito che è stata in parte una sorpresa positiva e in parte una delusione: ma questo dipendeva solo dalle nostre aspettative e non aveva nulla a che vedere con la buona prestazione dell'orchestra stessa. L'aspetto positivo era il suo ottimo livello - non era in realtà una vera sorpresa, conoscendo quanti coreani studiano con passione e applicazione la musica occidentale - mentre la delusione, per così dire, discendeva dal fatto che nulla avrebbe potuto farla riconoscere come un'orchestra dell'estremo oriente. Nella Sinfonia n. 3 di Bruckner si sarebbe potuto tranquillamente crederla un'orchestra dell'area mitteleuropea e più precisamente tedesca: solida e precisa (solo piccole sbavature in qualche attacco), con sezioni molto compatte e in particolare ottoni di grande potenza. Forse dipendeva dal fatto che Yoel Levi - attuale direttore musicale dell'orchestra, con precedenti analoghe esperienze presso varie orchestre europee e americane e ben noto anche in Italia - ha un approccio piuttosto quadrato e senza fronzoli alla musica. Questa sonorità "teutonica" è d'altronde quella con cui il più delle volte si affronta Bruckner, sebbene si possa preferire un approccio più "viennese": era comunque un'esecuzione senza pecche. Che fosse capace anche di delicatezza, leggerezza e trasparenza l'orchestra l'ha dimostrato nel Concerto n. 21 K 467 di Mozart, dove ha brillato il suono luminoso e calibratissimo della giovane pianista Yeol Eum Son. Infine il direttore e i suoi musicisti si sono tuffati nei ritmi e nei colori trascinanti delle due Danze ungheresi di Brahms offerte come bis, dimostrando che quest'orchestra è in grado di rispondere adeguatamente alle richieste di musiche dal carattere molto diverso.

Interpreti: Yeol Eum Son, pianista

Orchestra: KBS Symphony Orchestra

Direttore: Yoel Levi

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