Un altro Orlando di Vivaldi

Roma: enigma musicologico ricostruito da Sardelli

(foto Flavio Ianniello)
(foto Flavio Ianniello)
Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
06 Febbraio 2015
Questo Orlando finto pazzo ci è giunto in un tormentato manoscritto del 1714, scritto da più mani, pieno di cancellature e privo del terzo atto. Ryom l'ha relegato nell'appendice del suo catalogo di Vivaldi, considerandolo solamente un rimaneggiamento di un'opera di Alberto Ristori sullo stesso libretto, approntato da Vivaldi in vista di una sua ripresa veneziana. Sardelli invece è dell'opinione che sia un lavoro originale di Vivaldi, che prima scrisse alcune arie sostitutive per Ristori ma poi compose una nuova opera totalmente sua. È il caso di precisare che non ha nulla in comune con l'omonimo Orlando finto pazzo di quello stesso 1714 e condivide invece alcune arie con l'Orlando del 1727, le altre due opere dedicate da Vivaldi all'eroe di Boiardo e Ariosto. Federico Maria Sardelli ha fatto ascoltare un'ampia selezione della musica di questo manoscritto, che in molte pagine - non proprio tutte - rivela un'invenzione e un estro degni di Vivaldi: deliziose le due arie di Angelica, che con civetteria si barcamena tra i suoi due innamorati; originalissima e geniale la scena di Orlando che chiude il secondo atto. Sardelli, che dirigeva l'eccellente Accademia Barocca di Santa Cecilia, ha confermato la sua capacità d'infondere irrefrenabile vitalità alla musica barocca, senza alcun bisogno degli eccessi ritmici e dei fraseggi strambi cui da qualche tempo molti barocchisti ricorrono per "drogare" questa musica. Rischiosa la scelta di affidare a una sola interprete tutti i ruoli femminili, sia di soprano che di contralto: Raffaella Milanesi ha fatto miracoli per corrispondere alle esigenze vocali di ben cinque diversi personaggi, ma talvolta il volume era un po' esile, vuoi perché inevitabilmente affaticata da questo sovrumano tour de force, vuoi perché la sua voce schiettamente sopranile non può avere tutte le note del contralto. Riccardo Novaro era totalmente a suo agio nelle vesti di Orlando, che nella versione di Vivaldi più nota è un contralto ma qui è un basso.

Note: Esecuzione in forma di concerto

Interpreti: Raffaella Milanesi, soprano; Riccardo Novaro, basso

Orchestra: L'Accademia Barocca di Santa Cecilia

Direttore: Federico Maria Sardelli

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo