Un altro modo di fare Onegin

Una regia controversa per il nuovo Onegin della Staatsoper

Tamar Iveri (Tatjana). Foto Frederic Friese
Tamar Iveri (Tatjana). Foto Frederic Friese
Recensione
classica
Wiener Staatsoper Vienna Wien
Piotr Ilich Cajkovskij
10 Marzo 2009
Ozawa ha diretto quella che aveva annunciato essere la sua ultima prima alla Staatsoper di Vienna, e significativamente la scelta è caduta su Evgenij Onegin, l’opera con cui aveva esordito presso la stessa istituzione. È stato un Onegin per molti versi peculiare, che si è distaccato sia nelle scelte di regia che in quelle di cast da alcune tradizioni consolidate. Alcuni elementi della regia sono stati duramente contestati da pubblico e critica. L’incessante tempesta di neve, per esempio, o i blocchi di ghiaccio usati come mobili. In questo modo il giovane regista Richter ha voluto esprimere la freddezza interiore che può caratterizzare le relazioni umane. Molte idee di regia, invece, hanno creato un Onegin avvincente, ricco di scene dense e pathos: le comparse in secondo piano che hanno rappresentato come sarebbe potuta andare se i personaggi avessero agito in altro modo, il forte contrasto tra l’ambiente irreale e la precisione realistica nella conduzione dei personaggi, o la scioltezza nello sviluppo contemporaneo dei piani narrativi. Ma qualche gag, acrobati circensi e comparse in abito da sera che giocano rotolandosi nella neve, è risultata forse di troppo. Ozawa ha curato molto il macroequilibrio formale e ha assecondato i cantanti, ma ha spesso lasciato al caso le sottigliezze della partitura. Keenlyside ha interpretato un Onegin elegante, nella sobrietà quasi liederistica molto originale. Lo stesso si può dire per Lenski, che Vargas ha saputo definire nella sua infinita ingenuità sfruttando alcuni stilemi belcantistici. Iveri ha tratteggiato l’evoluzione di Tatjana con duttilità, sapendo differenziare le sue risorse vocali. Anger è stato un Gremin molto giovanile, mentre Krasteva a causa del suo timbro espressivo e scuro ha rappresentato una Olga molto seriosa.

Note: Coproduzione con Opera Nomori Tokyo

Interpreti: Larina: Aura Twarowska Tatjana: Tamar Iveri Olga: Nadia Krasteva Filipjewna: Margareta Hintermeier Eugen Onegin: Simon Keenlyside Lenski: Ramón Vargas Gremin: Ain Anger Saretzki: Marcus Pelz Triquet: Alexander Kaimbacher

Regia: Falk Richter

Scene: Katrin Hoffmann

Costumi: Martin Kraemer

Corpo di Ballo: Corpo di ballo della Wiener Staatsoper

Coreografo: Joanna Dudley

Orchestra: Orchestra della Wiener Staatsoper

Direttore: Seiji Ozawa

Coro: Coro della Wiener Staatsoper

Maestro Coro: Thomas Lang

Luci: Carsten Sander

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