Troppe domande?

La Volksoper apre la stagione con un allestimento superficiale e noioso.

foto Dimo Dimov / Volksoper Wien
foto Dimo Dimov / Volksoper Wien
Recensione
classica
Volksoper
Carl Zeller
08 Settembre 2009
La Volksoper di Vienna prosegue la sua opera di rivitalizzazione del repertorio dell’operetta e apre la propria stagione con l’allestimento di una delle operette popolari per antonomasia. Un allestimento, però, che fin dall’inizio ha suscitato in noi reazioni non sempre d’entusiasmo, ponendoci durante tutto lo spettacolo numerose e fastidiose domande. Una per tutte: perché e a quale pubblico proporre oggi l’operetta? Domande, ovviamente, che non rientrano nell’ambito di una recensione, ma che lo stesso ci hanno assilato durante questo, almeno a tratti, insopportabile allestimento. E perché tutte quelle poltrone vuote? Siamo ancora in fase di vacanze o il pubblico oggigiorno ricerca e trova l’essenza del “popolare” in altre forme d’intrattenimento? La regia ha avuto sì qualche trovata brillante, con isolate e superficiali macchiette strappa applauso, ma il resto è stato un buco nell’acqua: noiosi inserti in stile musical, tante banalità e cattivo gusto. Stucchevole già dopo la prima delle tre ore di spettacolo. Può darsi sia mancata la grandeur di cui l’operetta ha così bisogno, o forse sarebbero state necessarie scelte più audaci, rivolte al pubblico di oggi. La regia ha infatti trasportato la storia, originariamente ambientata a fine Ottocento, negli anni Cinquanta. Ma allora perché non direttamente ai giorni nostri? Peccato per l’occasione sprecata, i mezzi ci sarebbero stati: le interpreti Birgit Steinberger e Andrea Bogner hanno saputo entrare nella peculiarità di questa partitura, tra operetta e opera comica, tra lirismo e vis comica. Il giovane direttore ungherese Henrik Nánási, già assistente di Antonio Pappano a Londra, ha invece trovato la formula giusta per spronare la sua orchestra, con brio, slancio e melodie ben cesellate.

Interpreti: Marie Birgid Steinberger, Regula Rosin, Carlo Hartmann, Jörg Schneider, Gerald Pichowetz, Gerhard Ernst, Daniel Prohaska, Andrea Bogner, Christian Drescher, Klaudia Nagy, Joseph Prammer, Martin Dablander, Edgard Loibl

Regia: Michael Schilhan

Scene: Mignon Ritter

Costumi: Alexia Redl

Coreografo: Bettina Rebel

Orchestra: Orchestra della Volksoper Wien

Direttore: Henrik Nánási

Coro: Coro della Volksoper Wien

Maestro Coro: Michael Tomaschek

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo