Skrjabin a colori

Anna Gourari suona a Trento sul pianoforte computerizzzato Boesendorfer CEUS

Recensione
classica
Società Filarmonica di Trento
12 Aprile 2012
La ricerca di Ali Nikrang sulla realizzazione della sinestesia suono/colore tanto cara a Skrjabin nasce dal Prometeo e sconfina nei 24 Preludi op.11 grazie alla collaborazione della pianista russa Anna Gourari. L'operazione è interessante e regala al pubblico quell'esperienza di “udito colorato” che l'autore russo viveva un secolo fa in prima persona. Un continuo fluttuare di forme grafiche multicolori, che ricordano i più artistici screen saver, veniva proiettato su uno schermo gigante alle spalle della pianista, accompagnando i singoli preludi in un diretto collegamento tra le dita ed i colori grazie ad una serie di sensori sotto i tasti collegati ad un software. La tonalità coloristica predominante dell'op.11 è risultato quel connubio di blu-viola-azzurro che, secondo le indicazioni di Skrjabin, dovrebbe comunicarci Volontà/Creatività/Meditazione. Fugace il verde, simbolo di Caos, che domina solo il primo Preludio e ritorna brevemente nei n.5, 13 e 21. Sebbene abituati oggi a spettacoli multimediali, il messaggio dell'autore, il mistero di un'opera totale che conduce all'estasi, non risulta ancora immediato e lascia aperti molti interrogativi che forse un ulteriore sviluppo della ricerca potrà soddisfare. Per commentare il pianismo della Gourari, potremmo dire che anche la sua esibizione in concerto si è realizzata attraverso lampi di luce, momenti d'estasi in cui rapiva quel suo suono intimo e celestiale, “quasi mistico”, come notarono in lei, ancora quindicenne, Argerich e Ashkenazy. Sospendiamo invece il giudizio sulla Ciaccona di Bach-Busoni, che vorremo riascoltare quando l'avrà studiata, e sull'interpretazione “alla russa” di Chopin.

Note: Stagione Filarmonica di Trento

Interpreti: Anna Gourari, pianoforte

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo