Ritorni progressivi

Ian Anderson completa e ripropone "Thick As a Brick" dal vivo

Recensione
pop
Montreux Jazz Festival Montreux
01 Luglio 2012
Torna Gerald Bostock, il bambino terribile di otto anni in cui Ian Anderson si era incarnato nel 1972 per dar vita a una canzone di 44 minuti, "Thick As A Brick" (traducibile come "duro di comprendonio"). Visto che la critica aveva celebrato il precedente [i]Aqualung[/i] come "progressive" e "concept", perché non insegnare ai critici cosa sia davvero suonare un progressive concept album, si era detto il leader dei Jethro Tull. Il disco uscì all'interno di un quotidiano di dodici pagine e il tour dei Jethro Tull lo spinse fino ad essere il numero uno nelle vendite Usa. A quarant'anni di distanza Anderson ha messo insieme un quintetto rock all'altezza della sfida, e ha prodotto [i]TAAB2 - Whatever HappenedTo Gerald Bostock?[/i], la seconda parte di [i]Thick As A Brick[/i], allegata ad un quotidiano che, mutati i tempi, non poteva non essere disponibile anche online (www.stcleve.com). Le due ore di concerto ripercorrono fedelmente prima l'album del 1972 e quindi il nuovo lavoro di Anderson, (con pausa di 20 minuti fra i due tempi). I campionamenti di John O'Hara aiutano a inserire a tempo debito campane e suoni orchestrali, senza nulla togliere alle cavalcate strumentali di Anderson e del chitarrista Florian Opahle, sempre al centro dello show. Una metà delle parti vocali e gli interventi più teatrali sono affidati a Ryan O'Donnell, che ha come merito principale un timbro di voce simile a quello del leader. La sua presenza permette a Anderson di ripescare il registro della parodia e della dissacrazione che permea "Thick As A Brick" proponendo nei testi caustiche inquadrature delle istituzioni britanniche e relativi sacerdoti: medici, psicologi, insegnanti, militari, preti, giornalisti, ricorrendo volentieri a siparietti e video incorniciati da grafiche youtube e skype che permettono anche l'intervento al violino di Anne Phoebe.

Interpreti: Ian Anderson - Voce, Flauto traverso, Chitarra acustica; Ryan O'Donnell - Voce; Scott Hammond - Batteria; David Goodier - Basso elettrico e metallofono; John O'Hara - Tastiere; Florian Opahle - Chitarra elettrica.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

pop

Il cantautore friulano presenta in concerto l’album d’esordio Hrudja

pop

Un grande live al nuovo Jumeaux Jazz Club di Losanna (con il dubbio che a Bombino lo status di condottiero tuareg cominci a pesare)

pop

Ultima tappa del tour "Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo" di Elio e le Storie Tese