Nero goyesco per D’Amico e Cappelletto

Successo al 72.mo Maggio per Patto di Sangue di Matteo D'Amico e Sandro Cappelletto

Recensione
classica
Maggio Musicale Fiorentino
Matteo D'Amico
22 Maggio 2009
Nelle due parti di Patto di Sangue, “commedia nera” tratta dal Retablo de la avaricia , la lujuria y la muerte di Ramon del Valle-Inclàn, musica di Matteo D’Amico, libretto di Sandro Cappelletto, in prima esecuzione assoluta al Teatro Goldoni per il Maggio Musicale Fiorentino, predomina la stessa chiave grottesca tipica del grande scrittore spagnolo: in La Rosa di Carta una donna muore e il vedovo di fresco ama e vuol possedere da morta la sposa che aveva maltrattato in vita, in Patto di Sangue una fanciulla, ribelle alla madre e zia streghe (tali, almeno, nelle loro fantasie e ossessioni) che l’hanno cresciuta, si rivela peggio che strega, ossia vampira e assassina. E’ soprattutto nella seconda parte del dittico che compositore, librettista e regista (Daniele Abbado) sembrano trovare la tinta goyesca, l’estro felice per far fiammeggiare questa materia, con un’invenzione musicale accesa e fantasiosa, tutta guizzi, nutrita e tuttavia sempre tersa e precisa, e con il libretto e la messinscena (giochi di specchi e di doppi, maschere zoomorfe, sabba, ombre misteriose) che esaltano il fascinoso tema stregonesco, mentre nella Rosa di Carta la nota grottesca è più inespressa, l’azione bloccata nella consueta scansione della scena a due livelli prediletta da Abbado, più mortificata l’idea di canto, che invece è senza reticenze e ricca di fascino in Patto di Sangue. E’ comunque un risultato pregevole, a cui contribuiscono le belle scene e costumi (Graziano Gregori e Carla Teti), e, sul podio della piccola orchestra, l’esperienza di Marcello Panni. Nel cast spiccano per prestanza vocale e scenica Roberto Abbondanza (il vedovo) e Tania Bussi (la ragazza). Notevole successo.

Note: La recensione si riferisce all'anteprima per la stampa del 21 maggio

Interpreti: Manuela Bisceglie (Floriana), Roberto Abbondanza (Simeone Julepe), Gabriella Sborgi (Musa), Patrizia Orciani (Disa), Dario Giorgelè (Pepe), Tania Bussi (una giovane Ragazza), Mirko Guadagnini (un giovane Arrotino), Patrizia Orciani (la Madre della Ragazza), Gabriella Sborgi (la Volpe)

Regia: Daniele Abbado

Scene: Graziano Gregori

Costumi: Carla Teti

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Marcello Panni

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