Lo studio di Kuhn per Mahler

L'Orchestra Haydn e la Musicbanda Franui chiudono l'Alto Adige Festival

Recensione
classica
Alto Adige Festival Dobbiaco
24 Settembre 2011
L’inizio della Nona di Mahler suona proprio come il familiare e fiabesco paesaggio alpino che si ammira dai prati di Dobbiaco, con le sue tinte rasserenanti tra il verde dei boschi e il blu del cielo, e l’atavica inquietudine delle scure rocce alpine che incombono sulla stretta valle, tra il sole che scotta e l’ombra che raggela. È il paesaggio delle ultime estati felici del compositore, delle giornate trascorse a comporre le pagine di questo capolavoro, degli anni in cui i dolori professionali e familiari s’insinuavano tra i giorni. Così è la musica di questa sinfonia, Dobbiaco e Mahler, inscindibili. Comprendiamo allora la necessità di Kuhn di dirigere ad ogni edizione del Festival quest’opera, di soffermarsi sulla revisione della partitura, di scandagliare l’animo del compositore per restituirci una lettura emozionante della Nona, dalla dolcezza dell’incipit allo slancio vitale improvviso, da un Ländler magnificamente goffo e rozzo allo scatto diabolico del Rondo-Burleske, fino ad un Adagio ultraterreno. L’Orchestra Haydn regala un’ottima prova come sempre e solo sotto la bacchetta del Maestro salisburghese. L’Alto Adige Festival ci riserva in chiusura una piacevolissima sorpresa: i Volkslieder di Brahms nell’arrangiamento della banda tirolese Franui. Il complesso di dodici elementi polistrumentisti (ottoni, legni, archi, strumenti a corda e voce), la cui fama è già grande in Austria e Svizzera, reinterpreta sotto la direzione di Andreas Shett la tradizione liederistica del mondo tedesco e l’operazione non solo funziona ma convince ed entusiasma. Dopotutto, nel caso di Brahms, si riporta al popolare ciò che dal popolo era stato preso. La curiosità aumenta per la loro versione dei Lieder di Schubert e di Mahler, in programma nella prossima edizione del Festival.

Interpreti: Musicbanda Franui

Orchestra: Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

Direttore: Gustav Kuhn

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