L’Elisir di Villazon

Successo alla Scala per l’Elisir d’amore con regia di Laurent Pelly

foto Brescia, Amisano ? Teatro alla Scala
foto Brescia, Amisano ? Teatro alla Scala
Recensione
classica
Teatro alla Scala
Gaetano Donizetti
02 Ottobre 2010
Ho una sola domanda per i 2-3 muggitori di professione che infestano ogni prima scaligera: ma dov’eravate quando per vent’anni sono passati indenni spettacoli e cantanti al di sotto della decenza? Anche questa volta, tanto per cambiare, sono partiti fischi all’ordine della coppia di protagonisti Rolando Villazon-Nino Machaidze al termine di “Prendi per me sei libero”, salvo poi zittirsi in fase di applausi finali, quando giustamente sono stati tributati applausi convinti a tutti. Difatti, lo spettacolo era inattaccabile e godibilissimo su più fronti. Innanzitutto, la regia di Laurent Pelly: al di là dello scandalo per l’essere questo il suo esordio in Scala, la messinscena è di una affettuosa semplicità, ambientata in una Italia anni ’50 tra covoni di fieno e lambrette, tutta – e dico tutta – impostata su un perfetto ritmo teatrale di pari passo con la musica. Uno spettacolo del genere ha però bisogno di grandi cantanti-attori: Villazon (anche lui scandalosamente arrivato tardi al suo esordio in Scala) sembra nato per il palcoscenico, e tutto il suo armamentario di continue gesticolazioni qui acquista senso nel disegnare un Nemorino molto naïf e genuinamente simpatico, il cui bacio finale con Adina è di quelli finalmente credibili perché tutti lo abbiamo vissuto con lui. Certo, è reduce da un’operazione alle corde vocali che ha lasciato considerevoli tracce, per cui sembra sempre sforzare un po’ più del dovuto: ma che musicalità! Accanto a lui, Nino Machaidze non ha il dono del bel timbro di natura, ma è sicura nella parte e spigliatissima in scena; Ambrogio Maestri è un cinico Dulcamara dal vocione rutilante, mentre Gabriele Viviani un Belcore più che accettabile. Da Oscar il coro guidato da Bruno Casoni, più routinier la bacchetta di Donato Renzetti.

Interpreti: Adina: Nino Machaidze; Nemorino: Rolando Villazón; Belcore: Gabriele Viviani; Dulcamara: Ambrogio Maestri; Giannetta: Barbara Bargnesi.

Regia: Laurent Pelly

Scene: Chantal Thomas

Costumi: Laurent Pelly

Orchestra: Orchestra del Teatro alla Scala

Direttore: Donato Renzetti

Coro: Coro del Teatro alla Scala

Maestro Coro: Bruno Casoni

Luci: Joëll Adam

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Canti di prigionia al Maggio Musicale Fiorentino

classica

Grande successo per l’opera pucciniana allestita da Gianluca Falaschi allo Staatstheater di Mainz con la direzione di Francesco Cilluffo e Julja Vasiljeva ottima protagonista

classica

Alla Scala Simone Young  dirige Siegfried